Nel 1960, nel carcere di Lucca, al trombettista Chet Baker fu concesso di suonare per cinque minuti, due volte al giorno.
"Cinque minuti, due volte al giorno" (Shockdom Editore), è un libro a fumetti che ci racconta un episodio di vita vissuta da Chet Baker (23 dicembre 1929 - 13 maggio 1988), mentre era detenuto nel carcere di Lucca. La storia è narrata dallo scrittore Marco Di Grazia, le vignette sono state realizzate dal designer Cristiano Soldatich.
Avevo già parlato, qui, di questa bravissima coppia di maestri d'arte (nella foto), che quando si mettono insieme uniscono la scrittura alla grafica creando dei veri capolavori da conservare gelosamente nelle nostre librerie.
Il "libro illustrato" su Chet Baker nasce da un'idea di Marco Di Grazia il quale ha voluto rendere omaggio a questo bravissimo trombettista detentore di un innato talento per la musica, che a un certo punto della sua vita è sprofondato nella palude della droga.
Chi è Chet Baker?
Chesney Henry (detto Chet) Baker, è stato un genio della musica jazz, vissuto costantemente ai margini di un abisso. Una vita breve ma intensa che fu segnata e infine spezzata dall'eroina. Come ogni grande artista che si è distinto tra i migliori suonatori di tromba, Chet suonava così come sentiva la realtà , mentre la viveva.
Chiuso nel carcere di Lucca per questioni di droga, per cinque minuti due volte al giorno, con la sua tromba, Chet ha trasmesso intense emozioni che il vento ha portato fuori dalle mura. Ascoltarlo dal vivo è stata un'esperienza indimenticabile per tutti i detenuti, le guardie carcerarie e la gente che attendeva là fuori.
Marco Di Grazia e Cristiano Soldatich ne hanno descritta la storia con un romanzo a fumetti. Le ultime pagine del volume sono arricchite con illustrazioni di fumettisti del calibro di Giovanni Ballati, Luca Petri, Luca Pozza, Marco Bianchini, Paolo Massagli, Riccardo Innocenti e Sudario Brando.
Se state cercando qualcosa da regalare per una ricorrenza o un compleanno a un amico o a un parente, non c'è dono migliore di un libro. "Cinque minuti due volte al giorno", sarà certamente assai gradito.
Gennaro Langella
