I boscaioli e il pino
Esopo
Questa favola di Esopo, dal titolo "I boscaioli e il pino", racconta un'amara verità, cioè, che le ferite più dolorose sono spesso autoinflitte o causate da qualcuno che è molto vicino a noi. Infatti, la potente metafora del pino abbattuto grazie ai cunei ricavati dal suo stesso legno, rende una chiara immagine di come le nostre debolezze e i nostri errori, così come il tradimento delle persone a noi più care, possano essere davvero distruttive.Una mattina, un gruppo di boscaioli si incamminò in direzione di una fitta foresta con l'intento di tagliare alcuni pini. Arrivati sul posto, iniziarono il loro lavoro, ma ben presto si resero conto che gli alberi erano piuttosto difficili da abbattere, così decisero di prendere alcuni dei loro stessi rami già tagliati e di usarli per farne dei cunei in modo da facilitare il loro lavoro. Con questa strategia, gli uomini riuscirono in poco tempo a buttar giù molti pini nella foresta.
Verso sera, quando i tagliaboschi stavano terminando gli ultimi abbattimenti, uno dei pini si rivolse a loro, dicendo: "È doloroso essere abbattuti, ma in verità posso dire che lo capisco poiché questo è il vostro compito. Ecco perché non ce l'ho contro l'ascia che mi fa sì tanto male ma non quanto i cunei che l'aiutano a porre fine alla mia esistenza, giacché questi infidi sono nati dalla mia stessa specie".
Riflettendo sul profondo insegnamento di questa favola, scritta dall'antico scrittore greco migliaia di anni fa, ancora oggi, "I boscaioli e il pino" evidenzia come il danno più grave spesso derivi da ciò che è intrinseco in noi. Questa narrazione toccante e rivelatrice simboleggia i tradimenti personali e le debolezze umane.
Infine, questa storia mette in risalto quanto il tradimento possa essere uno strumento efficace per indebolire una persona, un gruppo o una società. L'albero abbattuto dai suoi stessi rami evidenzia come le nostre debolezze possano essere sfruttate per offenderci e/o umiliarci dall'interno.