Un monaco buddista (o Zen) è una persona che decide di isolarsi dal mondo insieme ad altre persone che vogliono seguire gli insegnamenti del Buddha.
Tanti anni fa c'era un maestro Zen di nome Bokuju che viveva da solo in una caverna. A volte, gridando nel vuoto, chiedeva: "Bokuju dove sei?" Poi, sempre a voce alta, egli stesso rispondeva: "Sono qui". Era un ritornello che il monaco ripeteva spesso durante il giorno e a volte anche di notte, destando la curiosità dei suoi discepoli, che non riuscivano a capire perché il loro maestro si comportasse in quel modo così strano.Un giorno, uno dei suoi discepoli si fece coraggio e gli chiese: "Perché chiami forte il tuo nome e poi rispondi da solo a te stesso?"
Bokuju rispose: "Ogni volta che ho dei cattivi pensieri, devo ricordarmi di essere vigile, quindi, chiamo il mio nome a voce alta, e nell'istante in cui rispondo, 'Sono qui', tutti i brutti pensieri e l'ansia scompaiono".
Passarono alcuni anni e i discepoli osservarono che il loro maestro aveva smesso di pronunciare il suo nome e di rispondersi. Si fece avanti lo stesso discepolo di allora, e gli domandò: "Maestro, perché non ti chiami più?" Bokuju rispose: "Adesso sono sempre vigile, per cui non ho più cattivi pensieri".
Un altro aneddoto racconta che Bokuju stava camminando lungo il sentiero di un villaggio, quando, improvvisamente, un uomo si avvicinò e lo colpì con un bastone.
Bokuju cadde a terra e con lui cadde anche il bastone che lo aveva colpito. Il monaco si rialzò e lo raccolse.
L'uomo che lo aveva colpito cominciò a scappare. Bokuju lo vide e, con il bastone in mano, cominciò a corrergli dietro, gridando: "Fermati. Riprenditi il tuo bastone!"
I due corsero per un bel po', ma alla fine il monaco riuscì a restituirgli il bastone. Ovviamente, tutte quelle grida e il trambusto, aveva attirato molta gente che si era radunata per vedere cosa fosse successo.
Quando la folla fu messa a conoscenza dell'accaduto, una persona si avvicinò a Bokuju e gli chiese "Quell'uomo ti ha colpito con un bastone e tu non hai detto niente. Perché?"
Bokuju rispose: "Quell'uomo mi ha semplicemente colpito, tutto qui! È come se stessi passando sotto un albero e un ramo mi fosse caduto in testa. Cosa potrei fare?"
L'interlocutore ribadì: "Ma un ramo è un ramo, qui invece si tratta di un uomo. Non possiamo punire il ramo che è caduto dall'albero, poiché l'albero non aveva intenzione di colpirti"
Bokuju confutò: "Per me quest'uomo è solo un albero e se non posso dire nulla all'albero, non vedo perché dovrei preoccuparmi di dire qualcosa a quest'uomo".
Questa è la mente del saggio. Qualunque cosa accada, egli lo accetta nella sua totalità. Questa accettazione gli dona la libertà e la capacità di vedere ciò che nessun altro è in grado di vedere.