Morale della favola: Il vero coraggio sta nel sapere come e quando affrontare le nostre sfide. Gli spacconi si cacciano sempre nei guai.
Le volpi sulle rive del Meandro
Esopo
Questo racconto dal titolo, "Le volpi sulle rive del Meandro", è una breve novella scritta da Esopo che ci racconta di come la vanità e la spavalderia possano portarci a commettere atti davvero sconsiderati. Non perdetevi questa storia e la sua morale, poiché vi offre una preziosa lezione sulla prudenza e sui rischi che si corrono nel sottovalutare la potenza della natura e, soprattutto, un ammonimento contro l’arroganza, e l’importanza di riconoscere i propri limiti.Tanto tempo fa, in una calda e afosa giornata estiva, alcune volpi, per dissetarsi, si radunarono sulle rive del fiume Meandro. Quel giorno le acque del fiume erano assai turbolente e nessuna di loro osava immergersi per prima nel fiume, nonostante si incoraggiassero a vicenda.
"Coraggio, tuffiamoci, sono sicura che non è così pericoloso come sembra", disse tutt'a un tratto una di esse, incitando le altre a saltare in acqua. Ma nessuna di quelle volpi aveva il coraggio di farsi avanti. E così, volendo umiliarle e facendosi beffe della loro paura, spavaldamente e incautamente colei che aveva parlato, con un balzo sicuro si tuffò in acqua.
Successe che la potente corrente del fiume cominciò a trascinarla via senza che lei potesse fare nulla per uscire. Le altre volpi, seguendola dalla riva, esclamarono: "Non lasciarci sorella, torna e raccontaci come possiamo bere l'acqua in sicurezza."
Ma la volpe imprudente, trascinata senza alcuna resistenza e cercando di nascondere la sua fine imminente, rispose: "Adesso devo portare un messaggio a Mileto. Quando torno vi mostrerò come fare."
Insomma, sebbene messa di fronte al suo destino, la spavalda volpe cercò di mantenere una facciata di orgoglio, aggiungendo, così, una velatura di ironia alla storia.