Morale della favola: "La luce azzurra" è fonte di insegnamenti morali sull'astuzia, sulla responsabilità e sul giusto uso del potere.
La luce azzurra
fratelli Grimm
Ecco un breve riassunto liberamente tratto da "La luce azzurra", una fiaba classica, scritta dai fratelli Grimm, che narra le avventure di un astuto soldato e del suo incontro con un folletto magico. Attraverso le loro vicende scopriremo come la furbizia e l'intelligenza possano essere strumenti efficaci per cambiare il nostro destino, ma, soprattutto, l'importanza di usare il potere in modo giusto e responsabile.C'era una volta un soldato che dopo aver servito fedelmente il suo Re, fu ingiustamente congedato, poiché non era più idoneo a causa di numerose ferite di guerra. Non avendo di che vivere, stanco e affamato, il soldato cominciò a vagare in cerca di un lavoro. La sera, arrivato in un bosco, da lontano vide una luce nell'oscurità. Si diresse verso quel bagliore fino ad arrivare a una casa abitata da una vecchia strega.
"Dammi qualcosa da mangiare e un riparo per questa notte", chiese il soldato alla strega.
"Va bene", disse quella: "Ti ospiterò e ti darò da mangiare e da bere, a patto che tu domani scaverai nel mio giardino".
Il soldato accettò e la mattina dopo cominciò a scavare nel giardino della strega. Al calar delle tenebre non aveva ancora finito, e allora chiese alla strega di restare un'altra notte. La strega acconsentì e in cambio gli chiese di spaccare una grossa catasta di legna.
Il soldato impiegò tutta la giornata per quel lavoro, per cui, la sera, stanco, chiese alla vecchia megera di restare una terza notte. Anche questa volta la strega accettò, ma in cambio pretese che il soldato scendesse sul fondo di un pozzo alla ricerca di una luce azzurra.
Dopo aver trovato la luce azzurra, il soldato, che era diffidente, si rifiutò di consegnarla alla strega finché non fosse stato al sicuro fuori da quella buca. Furiosa, la strega lo lasciò giacere sul fondo del pozzo. Laggiù, grazie alla luce azzurra, il soldato si accese la pipa e dal fumo apparve un piccolo folletto pronto a servirlo, riconoscendolo come suo padrone.
Il folletto guidò il soldato attraverso un passaggio segreto. Poi lo portò in una stanza piena di oggetti d'oro, diamanti e denari. Intanto, la strega era fuggita a cavallo del suo gatto nero.
Per vendicarsi del re che lo aveva mandato via, il soldato chiese al folletto di portare da lui la principessa affinché gli facesse da serva. Il folletto esaudì il suo desiderio e gli portò la figlia del re mentre ancora dormiva. Quando si svegliò, la principessa obbedì agli ordini del soldato, ma giurò che lo avrebbe fatto arrestare.
Ben presto le guardie catturarono il soldato il quale, prima di essere imprigionato, chiese di fumare la sua pipa. Il re glielo concesse e, quando apparve il folletto, il soldato gli ordinò di liberarlo dalle guardie.
Conclusione:
Il re, stupefatto dagli avvenimenti, concesse al soldato la mano della principessa. I due novelli sposi vissero felici per molti anni e il re divenne giusto e generoso con i suoi soldati. Il folletto, avendo completato il suo compito, ritornò nel regno delle fate e non si fece vedere mai più.