Breve riassunto del libro Cuore

La trama del libro Cuore si basa sul diario di Enrico Bottini, che, oltre a un tono morale e didattico, mette in luce sfumature patriottiche.

Breve riassunto del libro Cuore Il libro Cuore, scritto da Edmondo de Amicis, racconta di diverse avventure eroiche e patriottiche vissute da alcuni ragazzi a Torino nel periodo scolastico che va dal 17 ottobre 1881 al 10 luglio 1882. L'intera storia è incentrata su Enrico, un ragazzo che frequenta la terza elementare. Egli stesso racconta in modo quasi nostalgico gli eventi che accadono, ricordando i suoi vecchi insegnanti e trascorrendo del tempo con loro. La relazione che ha con tutti i suoi amici è cordiale, così come quella che ha con suo padre.

In quest'articolo vi propongo un riassunto liberamente tratto dal libro Cuore, ma, prima, ecco una veloce rassegna dei personaggi che hanno dato vita a questo capolavoro letterario.

Personaggi del libro Cuore:
Enrico Bottini;
Alberto Bottini (padre di Enrico);
La madre di Enrico;
Silvia Bottini (sorella di Enrico).

I compagni di scuola di Enrico:
Lorenzo Garrone, "il gigante buono", è il più grande di tutti;
Ernesto Derossi, il migliore della classe, riesce in quasi tutto quello che si propone di fare;
Giulio Robetti, l'eroe che salva un ragazzo che stava per essere investito da un autobus;
Antonio Rabucco, figlio di un muratore, a sua volta detto "il muratorino" poiché veste gli abiti del padre;
Carlo Nobis, ricco e presuntuoso, questo ragazzo non è molto benvoluto dagli altri;
Pietro Precossi, figlio del fabbro, sarà uno dei migliori amici di Enrico;
Luigi Crossi, ha i capelli rossi e un braccio paralizzato;
Coretti, è un ragazzo molto allegro e cordiale;
Votini, è quello un po' vanitoso ed è sempre ben vestito;
Garoffi, figlio del farmacista, fa la collezione di figurine;
Stardi, abita davanti alla scuola, ama i libri e la lettura;
Betti, è il figlio di un carbonaio, una volta litigò con Nobis perché aveva offeso suo padre;
Coraci, il nuovo alunno arrivato dalla Calabria;
Franti, è il cattivo della classe. La madre dovette piangere per farlo ammettere, poiché era già stato espulso da un'altra scuola;
Nelli, un ragazzo minuto, gracile, magro e gobbo, spesso vittima della cattiveria di Franti.

I docenti:
Il direttore Coatti;
Il maestro Perboni, il nuovo insegnante;
La maestrina dalla penna rossa;
La maestra Delcati (insegnante del fratello di Enrico).

Breve riassunto del libro Cuore:

Lunedì 17 ottobre: Primo giorno di scuola
Le vacanze estive sono appena terminate ed Enrico si appresta a tornare a scuola. La madre lo accompagna, sebbene sappia che suo figlio non è contento di tornare. Dice a suo figlio che il suo nuovo maestro si chiama Perboni e che è un bravo insegnante.

Martedì 18 ottobre: Il nostro maestro
Il nuovo insegnante si è presentato alla classe e ha incoraggiato gli alunni a comportarsi come fossero in famiglia dato che lui una famiglia non ce l'ha. Dopo le presentazioni, ha subito iniziato la lezione con un dettato. Mentre dettava, ha cominciato a camminare tra i banchi. Vedendo un ragazzo con il viso rosso e pieno di bollicine, preoccupato, gli ha messo una mano sulla fronte per controllargli la temperatura. Dietro di lui, un altro ragazzo, approfittando che era di spalle, ha cominciato a prenderlo in giro, ma il maestro si è voltato e lo ha visto. Il ragazzo si è seduto e ha atteso la sua punizione con la testa chinata e il viso rosso come un peperone.

Venerdì 21 ottobre: Una disgrazia
Il piede di Giulio Robetti è stato schiacciato da un autobus mentre cercava di salvare un bambino. È il figlio di un capitano di artiglieria, si stava recando a scuola in via Dora Grossa, quando ha visto un bambino di prima elementare scappare dalle mani della madre e un autobus che andava nella sua direzione. Il ragazzo è riuscito a metterlo in salvo ma non è stato abbastanza lesto da togliere il piede in tempo, quindi una delle ruote dell'autobus gli è passata sopra.

Sabato 22 ottobre: Il ragazzo calabrese
Oggi in classe è arrivato un nuovo alunno, è calabrese e di cognome si chiama Coraci. Originario di Reggio Calabria, ha la carnagione scura, capelli neri e occhi grandi e scuri, le sue sopracciglia sono folte e i suoi abiti sono scuri. Ad accoglierlo calorosamente e a dargli il benvenuto a nome di tutti è stato lo studente più intelligente della classe, Ernesto Derossi.

Mercoledì 26 ottobre: Un gesto generoso
Franti il cattivo si fa beffe di Crossi (il ragazzo dai capelli rossi), il quale si difende dalle sue prese in giro lanciandogli un calamaio. Franti riesce a schivare il calamaio e proprio in quel momento entra il maestro per l'interrogazione. Garrone si prende la colpa dell'accaduto, l'insegnante chiede a tutti coloro che sono colpevoli di alzarsi e si congratula con Garrone per il suo nobile gesto.
Breve riassunto del libro Cuore
Giovedì 27 ottobre: La mia maestra di prima superiore
A casa Bottini arriva la visita della maestra di prima elementare, Enrico le vuole molto bene per quanto è affettuosa. Erano ormai molto tempo che non andava a trovarli, quindi, nonostante l'ora, tutti in casa erano contenti di vederla. La maestra non era cambiata per niente, indossava il suo solito cappellino con velo verde, vestita in modo virtuoso e con i capelli arruffati, dato che non aveva molto tempo per pettinarli. Tuttavia, ora sembrava un po' più spenta, con qualche capello grigio in più e una tosse che non le dava pace.

Venerdì 28 ottobre: In soffitta
Enrico, sua madre e sua sorella si recano a casa di una donna per regalarle dei vestiti. Quando sono arrivati sul posto, si sono accorti che era la madre di Crossi, gli adulti si sono sforzati di rendere il momento il meno imbarazzante possibile, invece i bambini si sono salutati come se tutto fosse normale. Prima di andar via la madre di Enrico ha dato loro anche dei soldi. La madre di Crossi li ha colmati di benedizioni ringraziandoli di tutto. Nel frattempo, Enrico aveva visto qualcosa che lo aveva incuriosito. In un angolo buio della soffitta c'era un ragazzo, di spalle, in ginocchio, che scriveva su un foglio di carta posto sopra una sedia, mentre il calamaio era sul pavimento.

Breve riassunto del racconto mensile di ottobre: Il piccolo patriota padovano
Un bambino era stato venduto dalla sua famiglia a un uomo che lo aveva portato in Spagna. Lì era maltrattato e aveva sempre fame. Un bel giorno riuscì a scappare e si imbarcò su una nave diretta a Genova. Sul vascello incontrò un gruppo di marinai ubriachi i quali, mossi a pietà, gli regalarono delle monete. Rientrando nella sua cabina, il bambino sentì quegli stessi marinai che parlavano male degli italiani, cosa che lo fece arrabbiare parecchio, quindi, da buon patriota, lanciò loro le monete per difendere il suo Paese.

Martedì 1 novembre: Lo spazzacamino
Enrico si reca alla scuola di sua sorella Silvia per raccontarle la storia del ragazzo padovano. All'ingresso della scuola c'era un ragazzo con la faccia sporca di fuliggine che piangeva, alcune ragazze gli si erano avvicinate per chiedergli cosa fosse successo. Il ragazzo, uno spazzacamino, aveva perduto i soldi del suo datore di lavoro. Egli sapeva che lo avrebbe picchiato, per questo, ognuna delle ragazze gli aveva dato un po' di soldi. Il piccolo spazzacamino era contento del denaro che gli era stato dato.

Mercoledì 2 novembre: Il giorno dei morti
La madre di Enrico spiega a suo figlio che nel giorno dei morti si deve rendere omaggio a tutte le persone care che non ci sono più, infine, chiosa così: "In questo giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, voi ragazzi dovreste consacrare un ricordo a coloro che sono morti per i bambini."

Venerdì 4 novembre: Il mio amico Garrone
Garrone è uno dei bambini più buoni e generosi della scuola, è sempre gentile e tollera bene gli scherzi e i giochi che gli altri bambini gli fanno. Ha iniziato la scuola un po' tardi perché era malato, ma è molto bravo in aritmetica. Suo padre lavora come macchinista per la ferrovia.

Lunedì 7 novembre: Il carbonaio e il signore
Carlo Nobis insultò il padre di Betti (un carbonaio), paragonandolo a uno straccione sporco, questo fece piangere Betti. Adirato per le parole offensive di Nobis, il giorno dopo il carbonaio si recò direttamente da suo padre per lamentarsi del comportamento del figlio. Il padre di Nobis impose a suo figlio di scusarsi con Betti e di stringergli la mano.

Giovedì 10 novembre: La maestra di mio fratello
La maestra del fratello di Enrico è una donna giovane e alta, si veste bene, ha la carnagione scura e fa tutto con amore. La maestra Delcati è brava con i bambini, quando si comportano male, non li picchia ma li sgrida e dopo un po' se ne duole, li accarezza e chiede scusa. Se la prende con quei genitori che privano i loro bambini della merenda a scuola come punizione. Quando allontana un alunno dalla classe, lo fa a malincuore.

Giovedì 10 novembre: Mia madre
Al padre di Enrico giunge voce che il figlio ha mancato di rispetto alla madre in presenza della maestra di suo fratello, e gli scrive: "Che ciò non accada più, caro Enrico. Le tue parole irriverenti hanno ferito il mio cuore. Anni fa tua madre è rimasta molte notti chinata sul tuo letto, a misurarti il respiro, piangendo lacrime di angoscia e stringendo i denti, perché aveva paura di perderti. Non offendere tua madre, perché lei darebbe un anno della sua vita per toglierti un'ora di dolore; si lascerebbe uccidere per salvarti la vita."

Domenica 10 novembre: Il mio compagno Coretti
Mentre Enrico esce a fare una passeggiata, vede che il suo amico Coretti che lavora nel negozio dei suoi genitori e intanto studiava e si prendeva cura di sua madre. Era certo che stesse facendo un buon lavoro e si sentiva orgoglioso di essere suo amico.

Venerdì 18 novembre: Il direttore
Coretti era felice di vedere che il suo insegnante di seconda elementare era presente durante gli esami mensili. In tutto c'erano otto insegnanti, ma il più importante era il direttore, un uomo serio e sempre puntuale, però era triste da quando aveva perso suo figlio in guerra, era così abbattuto che stava per lasciare il suo lavoro. La situazione è cambiata un giorno quando ha visto un nuovo iscritto che sembrava suo figlio, questo l'ha incoraggiato a restare.

Mercoledì 23 novembre: Il protettore di Nelli
Nelli guardava la parata militare e pensava che non sarebbe mai stato soldato per via della gobba. Spesso, in classe, i compagni lo prendevano in giro, finché un giorno Garrone lo difese dalle derisioni degli altri. La madre di Nelli ringraziò l'intervento del buon Garrone e gli regalò il crocifisso che portava con sé.

Venerdì 25 novembre: Il primo della classe
Derossi era il ragazzo più intelligente della classe, era studioso, preparato e bravo, tutti i suoi compagni lo ammiravano, tranne Franti e Nobis. Un altro studente di nome Votini era molto invidioso di lui, ma per qualche ragione Derossi sembrava non accorgersene.

Breve riassunto del racconto mensile di novembre: La piccola vedetta lombarda
C'era una guerra che vedeva contrapposte le truppe italiane e quelle austriache nel 1859, subito dopo le battaglie tra Solferino e San Martino.
Breve riassunto del libro Cuore
I soldati italiani erano arrivati a casa di un ragazzo orfano a cui avevano chiesto di fare da vedetta e di avvisarli nel caso vedesse i soldati nemici. Salendo su un frassino, il ragazzo racconta di aver visto alcuni uomini nei pressi del cimitero e il luccichio delle loro baionette. Improvvisamente risuonano due spari, l'ufficiale chiede al ragazzo di scendere, ma è troppo tardi, il terzo colpo lo raggiunge al petto e cade morto dall'albero. I soldati italiani lo coprono con la bandiera tricolore rendendogli gli onori militari.

Martedì 29 novembre: I poveri
La madre di Enrico gli dà una lezione di misericordia e gli chiede di non smettere mai di dare a chi la chiede l'elemosina.

Giovedì 1 dicembre: Il commerciante
Enrico scrive che suo padre gli ha chiesto di invitare i suoi amici a casa durante le vacanze. Quel giorno, tra gli altri, c'era Garoffi, il figlio del farmacista, un ragazzo avido, interessato solo ad avviare un'attività di commercio.

Lunedì 5 dicembre: Il vanitoso
Oggi Votini ha ricevuto una grande lezione. Sono andato a fare una passeggiata con lui e per strada abbiamo incontrato un ragazzo dall'aria un po' assente. Votini gli era passato davanti per sfoggiare le sue scarpe nuove e il suo prezioso orologio d'oro, vedendo che il ragazzo non si era nemmeno girato, ha cominciato a perdere la pazienza, in quel momento è arrivato il padre del ragazzo e ha detto che era cieco. Votini non ha più parlato.

Sabato 10 dicembre: La prima neve
Il padre di Enrico continua a lamentarsi del freddo che fa e che è motivo di sofferenza per gi indigenti, ma la protesta che non è condivisa dai bambini che invece con la neve ci giocano.

Venerdì 16 dicembre: La palla di neve
Dopo la visita del muratorino che aveva reso felice Enrico e suo padre, è accaduto un fatto davvero spiacevole. Alcuni bambini giocavano fuori lanciandosi palle di neve, quando si è sentito il grido di aiuto di un anziano signore dopo che una delle palle lo aveva colpito in faccia facendogli cadere gli occhiali che si sono rotti. Nessuno era disposto a confessare di essere l'autore della palla incriminata. Solo Garoffi si era fatto avanti assumendone la colpa. Il direttore aveva trovato nobile quel gesto ed era corso in aiuto del ragazzo mentre il vecchio lo trascinava per la camicia.

Domenica 18 dicembre: A casa del ferito
L'anziano impiegato è stato bendato e portato a casa sua, dove l'ha atteso suo nipote che vive con lui e che è alunno della maestra dalla penna rossa. Il dottore ha detto che guarirà presto. Garoffi è andato a trovarlo e il vecchio l'ha accolto con gentilezza. Prima di andarsene, il ragazzo gli ha fatto un regalo prezioso; gli ha lasciato la sua collezione di francobolli.

Breve riassunto del racconto mensile di dicembre: Il piccolo scrivano fiorentino
Giulio era il figlio maggiore di un impiegato delle ferrovie. Per mantenere la sua umile e numerosa famiglia, suo padre svolgeva un secondo lavoro notturno come copista di indirizzi per una casa editrice, ma proprio per questo motivo si lamentava poiché stava perdendo la vista. A un certo punto, il ragazzo decise di aiutarlo di nascosto in questo doppio lavoro notturno, cercando il più possibile di far sembrare la sua grafia come quella di suo padre. Tutto questo, ovviamente, andò a scapito degli studi, per cui arrivarono al padre le prime lamentele dei professori. Il pover'uomo si arrabbiò molto con suo figlio facendogli notare tutti i sacrifici che aveva fatto per lui, mentre in cambio ne riceveva solo dispiaceri. Quando arrivarono i soldi del pagamento del suo doppio lavoro, il padre si rese conto del grande aiuto che gli aveva reso suo figlio e si scusò con lui.

mercoledì 28 dicembre: La volontà
Nonostante avesse qualche limite, Stardi aveva ottenuto il secondo posto tra i ragazzi più studiosi della scuola. Aveva lavorato duro, studiando e leggendo giorno e notte, facendo suo il motto: "O ci riesco o scoppio". Per raggiungere il suo obiettivo aveva smesso di fare ciò che gli piaceva di più, come uscire con i suoi amici.

Mercoledì 4 gennaio: Il maestro supplente
Dopo avere espresso sentimenti di gratitudine per tutti gli insegnanti, il nuovo anno arriva con il supplente, poiché il nostro maestro si era ammalato. Il nuovo professore aveva un carattere debole, nessuno degli studenti gli prestava attenzione. Franti gli ha lanciato una freccia di carta, alcuni ragazzi si sono messi a scimmiottare, in classe è scoppiata una rissa. Di fronte a questa situazione, il direttore ha chiamato l'insegnante per rimproverarlo, mentre Garrone si è prodigato per calmare i suoi compagni di classe.

Giovedì 12 gennaio: Una bella visita
Dopo essere stato a casa di Stardi e aver visto la sua libreria ben fornita, Enrico ha avuto modo di stimare anche Precossi, il figlio del fabbro. "Voglio invitarlo domani a casa mia insieme a Derossi, Coretti e Nelli", aveva detto tra sé il nostro protagonista. Alle due in punto sono arrivati a casa Derossi e Coretti, i due più allegri della classe, e Nelli, il "gobbino". Tutti e quattro hanno trascorso dei bei momenti insieme. Peccato che Precossi non c'era poiché suo padre non gli aveva dato il permesso.

Sabato 21 gennaio: Franti espulso dalla scuola
Mentre Derossi raccontava a scuola dei funerali di re Vittorio Emanuele II, Franti se la rideva di gusto. Franti è un ragazzo molto cattivo, si diverte quando il maestro sgrida un alunno e ride quando uno di essi piange. Non gli importa nemmeno che sua madre soffra per lui. Il maestro non ne poteva più del comportamento di Franti così gli ha ordinato di uscire dalla classe, ma lui ha ignorato l'ordine del suo insegnante il quale, rimanendo fermo nella sua decisione, l'ha espulso.

Breve riassunto del racconto mensile di gennaio: Il tamburino sardo
Era il 24 giugno 1848 quando un battaglione di fanteria italiano fu attaccato dalle forze austriache. Nel gruppo degli italiani c'era un tamburino di 14 anni, l'ufficiale gli chiese di portare un messaggio al resto del Reggimento più avanti per avere rinforzi e che qualunque cosa fosse successo, lui non avrebbe dovuto smettere di correre. Così il ragazzo cominciò a correre a pieni polmoni e consegnò il messaggio. Il giorno dopo, l'ufficiale incontrò il ragazzo in un'infermeria da campo. Vedendolo molto pallido, gli chiese: "Hai perso molto sangue?" Il ragazzo rispose che non solo aveva perso molto sangue, ma aveva perduto anche una gamba. In quel momento si avvicinò il medico il quale spiegò che se avesse smesso di correre, la sua gamba avrebbe potuto essere salvata.

Mercoledì 25 gennaio: L'invidia
Il padre scrive una lettera a Enrico risvegliando il suo amor di patria. A questo proposito, a scuola Derossi ha scritto la migliore relazione sul tamburino sardo di tutta la classe. Votini ne è diventato geloso e ha sostenuto che Derossi sia il favorito dal maestro, ma è una bugia, Derossi è bravo in tutte le materie. Alla fine Votini si è scusato.

Breve riassunto del racconto mensile di febbraio: L'infermiere di Tata
In questo quinto racconto del libro Cuore, Edmondo de Amicis narra la storia di un ragazzo di nome Ciccillo (diminutivo di Francesco ndr), che andò a cercare suo padre presso l'Ospedale maggiore di Napoli.
Breve riassunto del libro Cuore
Un anno prima, suo padre era andato a trovare lavoro in Francia, ma era tornato a Napoli, e aveva inviato una lettera alla famiglia dicendo che si era ammalato e si trovava in quell'ospedale. Il ragazzo fu condotto da un'infermiera vicino al letto di un uomo gravemente malato. I giorni passarono e Ciccillo, sebbene non lo avesse riconosciuto, rimase al suo fianco. Un giorno l'uomo parlò e il ragazzo riconobbe la voce di suo padre. Ciccillo rimase con lui per assisterlo fino al giorno della sua morte.

Sabato 25 febbraio: Il maestro malato
Enrico va a trovare il suo insegnante malato, ha la febbre alta e si sente male. L'insegnante gli mostra le foto di ex studenti di più di vent'anni fa, poi lo incoraggia a migliorare negli studi ogni giorno. Enrico è molto dispiaciuto per il maestro, e quasi si mette a piangere.

Sabato 25 febbraio: La strada
Con una lettera, il padre di Enrico gli chiede di rispettare la vecchiaia, la miseria, la malattia, la stanchezza e la natura. Sulla tua strada troverai un vecchio, un povero, una donna con un bambino in braccio, un disabile che cammina con le stampelle. Dovrai aiutarli.

Martedì 14 marzo : La distribuzione dei premi
Nel primo pomeriggio, il teatro della scuola era pieno di genitori, mamme e bambini del paese, tutti pronti ad assistere alla cerimonia di premiazione. Tra i premiati c'era Coretti che ha ricevuto una medaglia. Una volta terminata la distribuzione dei premi, il sindaco e l'ispettore scolastico hanno pronunciato il loro discorso e l'evento si è concluso con la musica e gli applausi per i premiati.

Lunedì 20 marzo: La lite
Durante la lezione l'insegnante ha messo Enrico e Coretti nello stesso banco. Entrambi hanno avuto difficoltà nello svolgere le attività scolastiche. Dopo la scuola tutti e due si sono incontrati fuori e lui ha chiesto all'altro di rimanere amici, si sono abbracciati e tutto è finito lì.

Venerdì 24 marzo: Mia sorella
Silvia, la sorella di Enrico, gli scrive una lettera in cui gli ricorda i momenti che ha passato accanto alla sua culla per prendersi cura di lui, oltre alle notti insonni passate quando si è ammalato. Infine, gli chiede di rispondere alla sua lettera e gli dice che ha lasciato in un cassetto la copia del racconto mensile "Sangue Romagnolo", che egli doveva scrivere per il muratorino sardo.

Breve riassunto del racconto mensile di marzo: Sangue romagnolo
Ferruccio era un bambino che viveva con la mamma, il papà, la nonna e la sorella. Un giorno rimase solo con la nonna e invece di restare ad aiutarla nelle faccende domestiche, siccome gli piaceva giocare, andò con i suoi amici. Al suo ritorno la nonna lo rimproverò ma subito sentirono dei rumori e si resero conto che dei ladri erano entrati in casa con il volto coperto da un fazzoletto. I malviventi presero Ferruccio e la donna e pretesero che fosse consegnato loro tutto il denaro che c'era in casa. In mezzo a tutto quella confusione, a uno di loro cadde il fazzoletto che gli copriva il volto e la nonna lo riconobbe, chiamandolo per nome, Mozzoni, che, brandendo un coltello, il farabutto minacciò di ucciderla. Ferruccio fece uno scatto e si mise tra il pugnale e la nonna, morendo tra le sue braccia.

Martedì 4 aprile: L'asilo infantile
Enrico e sua madre erano andati nell'asilo, dove ogni bambino aspettava la propria ciotola di riso e fagiolini. Quando tutti ebbero il cibo in mano, si prepararono a pregare. Mentre mangiavano, cominciarono a far baldoria, qualcuno usava due cucchiai, altri mangiavano con le mani, uno separava i fagioli per metterseli in tasca e un altro non mangiava per vedere volare le mosche. Prima di andare via, mia madre ne ha presi alcuni in braccio, e allora sono accorsi tutti gli altri per farsi prendere.

Giovedì 20 aprile: La convalescenza
Di ritorno dall'asilo, Enrico si era recato dalla sua maestra che era ancora malata, quindi si è ammalato a sua volta, rimanendo a letto per dieci giorni. Durante la convalescenza ha ricevuto la visita dei suoi compagni di scuola, tra cui Coretti e poi Garoffi che gli ha regalato due biglietti per la sua nuova lotteria.

Giovedì 20 aprile: Gli amici operai
Il padre di Enrico scrive una lettera al figlio chiedendogli di valorizzare tutte le persone, ma soprattutto i soldati del lavoro che ogni giorno sgobbano per dar da mangiare alle loro famiglie.

Sabato 29 aprile: La madre di Garrone
La madre di Garrone si era ammalata gravemente ed è morta da poco Il povero ragazzo ha sempre la faccia triste, mangia poco, veste sempre a lutto e le gambe lo sorreggono a malapena. All'uscita della scuola nessuno gli ha detto nulla, gli sono passati davanti in rispettoso silenzio.

Sabato 29 aprile: Giuseppe Mazzini
A scuola abbiamo letto la biografia di Giuseppe Mazzini, patriota e rivoluzionario italiano. Il maestro si è rivolto a Garrone e gli ha detto: "Garrone, sii forte come Mazzini, questo è ciò che ti chiede tua madre dal cielo. Garrone ha annuito e poi delle lacrime gli sono scivolate sulle mani, sul quaderno e sul banco".

Breve riassunto del racconto mensile di aprile: Valor civile
Tutti sono andati a vedere la cerimonia di consegna della medaglia a un giovane che ha salvato un compagno dall'annegamento nel fiume Po. Si è tenuta una grande festa in onore di questo coraggioso ragazzo per aver compiuto un valoroso atto di fratellanza.

Venerdì 5 maggio: I bambini rachitici
La madre di Enrico si appresta a visitare un luogo dove ci sono dei bambini rachitici e lui le chiede di poterla accompagnare, ma lei si rifiuta e lo invita a pensare al loro tormento nel vedere un bambino sano e robusto. Gli ammalati sono una sessantina, tra ragazzi e ragazze, poveri corpicini malridotti.

Martedì 9 maggio: Sacrificio
Silvia spiega al fratello che al momento non possono permettersi lussi perché stanno attraversando una situazione critica a livello finanziario. La madre apprezza l'intervento della ragazza e fa dei regali a entrambi. A Enrico regala dei colori e alla sorella dei guanti.

Breve riassunto del racconto mensile di maggio: Dagli Appennini alle Ande
Questa storia è basata su una famiglia genovese composta da un operaio con i suoi 2 figli e la moglie. A causa di grossi debiti, la donna è costretta a lasciare Genova per andare a lavorare come domestica a Buenos Aires. Dopo essersi allontanata dal marito e dai figli di 11 e 18 anni, ha cominciato a inviare loro del denaro per saldare il debito di famiglia. Un brutto giorno il marito riceve una lettera in cui la donna diceva che la sua salute era peggiorata, dopodiché non ha inviato più sue notizie. Le lettere che il marito e i figli le hanno successivamente inviato non hanno mai avuto risposta o sono andate perdute. Nemmeno il consolato italiano era riuscito a rintracciare la donna. Marco, il figlio più giovane, decide di andarla a cercare, così si imbarca per l'America e viaggia su un piroscafo per 27 giorni. Giunto a Buenos Aires, si reca al negozio di Francisco Merelli, lo zio che aveva ospitato sua madre, e scopre che il parente è morto. Qualcuno lo informa che i Mequinez, cioè la famiglia dove lavorava sua madre, si erano trasferiti a Cordova. Il ragazzo riparte alla volta di Cordova. Dopo un lungo viaggio e diverse peripezie alla ricerca di sua madre, arriva a Tucumán e scopre che sua madre è malata e che si rifiuta di sottoporsi a un'operazione di chirurgia. Quando finalmente Marco arriva da sua madre, lei lo abbraccia forte e accetta di sottoporsi all'intervento chirurgico.

Mercoledì 24 maggio: L'estate
L'estate è alle porte e tutti sono in festa, così decidono di fare un bagno nel fiume Po. In aria c'è ancora tristezza per l'amico Garrone e per il maestro malato.

Sabato 17 giugno: Mio padre
La madre di Enrico lo ammonisce per il modo irriverente con cui aveva risposto a suo padre, chiedendogli: "Com'è possibile? Devi giurarmi che una cosa del genere non accadrà mai più. Ogni volta che ricevi un rimprovero da tuo padre e vorresti dare una brutta risposta, pensa al giorno in cui ti chiamerà nel suo letto per dirti che è arrivata la sua ora di andare in paradiso. Allora te ne pentirai".

Lunedì 19 giugno: In campagna
Il padre perdona Enrico per quello che ha scritto e gli concede il permesso di andare in campagna dal taglialegna. A lui si uniscono gli amici Garrone, Garoffi, Precossi e Coretti padre e figlio. Ognuno di essi porta qualcosa da mangiare, frutta, salsiccia, uova sode, vino e pane per mangiare e decidono di fare merenda in cima alla collina. Da lì ammirano le Alpi azzurre con le loro cime innevate.

Martedì 27 giugno: La mia maestra è morta
Mentre tutti erano al Teatro Vittorio Emanuele per la distribuzione dei premi agli operai, l'amata maestra di prima elementare moriva. L'indomani, il direttore della scuola ha inviato la notizia a tutto il personale e agli studenti, dopo le lezioni tutti hanno partecipato alla veglia funebre e l'hanno ricoperto la bara di fiori.

Breve riassunto del racconto mensile di giugno (nono e ultimo): Naufragio
Questo racconto mensile si riferisce a una nave che salpa dal porto di Liverpool con la prua in direzione dell'isola di Malta. A bordo viaggiano Mario, un ragazzo siciliano che aveva si e no una dozzina d'anni, e una ragazza di nome Giulietta Faggiani. Mario era da poco rimasto orfano e il console italiano in Gran Bretagna lo aveva imbarcato per Palermo dove vivono alcuni lontani parenti; mentre Giulietta viveva con una zia, e, poiché era morta, anche lei si era rivolta al Consolato italiano per ricongiungersi con il padre e la madre che vivono a Napoli.
Breve riassunto del libro Cuore
Durante la traversata si scatenò una terribile tempesta. Onde gigantesche sbattevano violente contro le paratie del piroscafo; molte scialuppe di salvataggio andarono perdute. Per fortuna una scialuppa si era salvata e fu calata in acqua. Subito la barca si riempì di superstiti, non rimase che un solo posticino per una persona molto piccola. Mario fu invitato a prendere quel posto, ma cavallerescamente lo cedette a Giulietta poiché lei aveva i genitori che l'aspettavano. Mario rimase sul ponte della nave che stava affondando. Da lontano, i due ragazzi si salutarono. Giulietta chiuse gli occhi e quando li riaprì, la nave era scomparsa, inghiottita dal mare.

Venerdì 7 e lunedì 10 luglio: Gli ultimi esami e l'addio
È arrivata l'ora degli ultimi esami e gli alunni sono nervosi, ma i genitori li incoraggiano a dare il meglio di se stessi. Enrico dice al suo amico Garrone che andrà a Torino con tutta la sua famiglia. Il lunedì successivo si ritrovano tutti per l'addio e per ricevere i voti e i certificati. L'insegnante augura loro buone vacanze e si scusa se qualche volta è stato troppo duro. Tutti si salutano commossi.
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2.3: Breve riassunto del libro Cuore
Breve riassunto del libro Cuore
La trama del libro Cuore si basa sul diario di Enrico Bottini, che, oltre a un tono morale e didattico, mette in luce sfumature patriottiche.
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