L' insegnamento che ci lascia la storia del gobbo di Notre Dame è che non bisogna essere prevenuti, né giudicare le persone dall'aspetto fisico.
"Il gobbo di Notre Dame" è un cartone animato della Disney, tratto dal romanzo di Victor Hugo, dal titolo Notre-Dame de Paris (Nostra Signora di Parigi). Sebbene fosse stato presentato come un film per bambini, la sua trama è così cupa e tetra che è difficile da mandar giù, forse questo è il motivo per cui è stato poco apprezzato soprattutto dai più piccoli. Di seguito, un breve riassunto liberamente tratto dalla storia originale dello scrittore francese.
Prima di tutto vediamo chi sono i personaggi principali del racconto Il Gobbo di Notre Dame:
Un giorno, stufo della sua prigionia e preso dalla curiosità di vedere cosa c'era là fuori, Quasimodo decise di lasciare la torre. Uscì, mischiandosi tra la folla accorsa per assistere a una delle ricorrenze più importanti della città, la "Festa dei Giullari". In quella manifestazione conobbe Esmeralda, che gli sembrò subito la ragazza più bella del mondo. Quindi, incontrò anche il capitano delle guardie, Febo. Entrambi diventarono suoi amici.
Quasimodo era felice nel vedere che finalmente era stato accettato come persona nonostante il suo aspetto. Sia Febo che Esmeralda, avevano visto in Quasimodo la nobiltà e la bontà del suo animo, per cui non avevano esitato a donargli la loro amicizia. Quella sera, tutte le persone partecipanti alla festa, si accorsero della ricchezza di spirito di quello strano individuo, e vollero premiare Quasimodo nominandolo re dei giullari per la sua simpatia e gentilezza.
Nel frattempo, Frollo, che aveva visto tutto, si era sentito tradito dalla fuga di Quasimodo. A poco a poco fu preso dalla rabbia e dal risentimento. Egli non sopportava che il suo servitore potesse essere felice. Così escogitò un piano per allontanare Quasimodo dai suoi nuovi amici.
Con un pretesto, Frollo fece arrestare e imprigionare Febo ed Esmeralda, mentre Quasimodo fu riportato alla Cattedrale e incatenato al campanile. Il malvagio Frollo lo avvertì che se fosse scappato di nuovo, ci sarebbero andati di mezzo i suoi due amici. Il povero Quasimodo non riusciva a capire il motivo di tanta cattiveria.
Dopo aver riflettuto a lungo, Quasimodo decise che era giunta l'ora di cambiare le cose. Il pensiero di salvare i suoi amici gli diede tanta forza che riuscì a spezzare le catene che lo tenevano legato. Pur sapendo che Frollo non glielo avrebbe mai perdonato, scappò via, e dopo aver trovato i suoi amici, riuscì a liberare anche loro.
Quando la gente seppe della liberazione di Febo ed Esmeralda, acclamarono a viva voce Quasimodo come eroe della città.
Tutto questo ci fa capire che non è la fisicità, la cosa più preziosa di un uomo o di una donna, poiché ciò che dà valore ad ogni persona è la grandezza del suo cuore.
Prima di tutto vediamo chi sono i personaggi principali del racconto Il Gobbo di Notre Dame:
- Quasimodo è il protagonista del romanzo. Nato con il corpo deforme, gobbo e sordo. È un tipo schivo, chiuso e non è mai stato in città; non ha amici, a parte i "gargoyle" che vivono con lui nella torre della Cattedrale.
- Frollo è l'arcidiacono della cattedrale di Notre-Dame de Paris. Si era sentito in colpa dopo aver fatto morire la madre di Quasimodo, così si prese cura del bambino, ma costringendolo a vivere solo e isolato da tutti.
- Esmeralda è una zingara assiduamente perseguitata da Frollo. È amica di Quasimodo e innamorata di Febo.
- Febo è il capitano delle guardie al servizio di Frollo. Quando scopre che Esmeralda è una brava ragazza finisce per innamorarsene.
Un giorno, stufo della sua prigionia e preso dalla curiosità di vedere cosa c'era là fuori, Quasimodo decise di lasciare la torre. Uscì, mischiandosi tra la folla accorsa per assistere a una delle ricorrenze più importanti della città, la "Festa dei Giullari". In quella manifestazione conobbe Esmeralda, che gli sembrò subito la ragazza più bella del mondo. Quindi, incontrò anche il capitano delle guardie, Febo. Entrambi diventarono suoi amici.
Quasimodo era felice nel vedere che finalmente era stato accettato come persona nonostante il suo aspetto. Sia Febo che Esmeralda, avevano visto in Quasimodo la nobiltà e la bontà del suo animo, per cui non avevano esitato a donargli la loro amicizia. Quella sera, tutte le persone partecipanti alla festa, si accorsero della ricchezza di spirito di quello strano individuo, e vollero premiare Quasimodo nominandolo re dei giullari per la sua simpatia e gentilezza.
Nel frattempo, Frollo, che aveva visto tutto, si era sentito tradito dalla fuga di Quasimodo. A poco a poco fu preso dalla rabbia e dal risentimento. Egli non sopportava che il suo servitore potesse essere felice. Così escogitò un piano per allontanare Quasimodo dai suoi nuovi amici.
Con un pretesto, Frollo fece arrestare e imprigionare Febo ed Esmeralda, mentre Quasimodo fu riportato alla Cattedrale e incatenato al campanile. Il malvagio Frollo lo avvertì che se fosse scappato di nuovo, ci sarebbero andati di mezzo i suoi due amici. Il povero Quasimodo non riusciva a capire il motivo di tanta cattiveria.
Dopo aver riflettuto a lungo, Quasimodo decise che era giunta l'ora di cambiare le cose. Il pensiero di salvare i suoi amici gli diede tanta forza che riuscì a spezzare le catene che lo tenevano legato. Pur sapendo che Frollo non glielo avrebbe mai perdonato, scappò via, e dopo aver trovato i suoi amici, riuscì a liberare anche loro.
Quando la gente seppe della liberazione di Febo ed Esmeralda, acclamarono a viva voce Quasimodo come eroe della città.
Tutto questo ci fa capire che non è la fisicità, la cosa più preziosa di un uomo o di una donna, poiché ciò che dà valore ad ogni persona è la grandezza del suo cuore.