I miti e le leggende della tradizione popolare di qualsiasi cultura o paese sono sempre curiosi e affascinanti.
In tutte le storie folcloristiche-popolari italiane c'è sempre un pizzico di verità mescolata a una gran quantità di fantasia. Dal Nord al Sud, tra gli anfratti occulti e tortuosi dei monti e delle valli, dei fiumi e dei laghi, sono nate sconcertanti leggende in cui i nativi locali ancora ci credono fermamente. Sono le spiegazioni che queste persone attribuiscono ad eventi insoliti, o qualsiasi fenomeno che non può essere spiegato diversamente.
Il Lupo Mannaro
Anticamente, prima ancora che i licantropi occupassero intere pagine di libri e riviste, in molte regioni italiane si raccontavano storie di uomini che si trasformavano in lupi mannari. Non sappiamo bene se queste creature fossero originariamente degli esseri umani o animali. Quello che si sa è che erano descritte come persone che avevano la capacità di cambiare le proprie sembianze durante le notti di luna piena.
A tal proposito, un'antica credenza popolare voleva che chiunque fosse nato nella notte tra il 24 e 25 dicembre, crescendo diventasse un lupo mannaro. Si pensava che su questi nativi ci fosse la maledizione dal cielo a vagare sulla terra nella forma di un lupo.
Tra le tante storie, ce n'è una che racconta di un cristiano che fu aggredito da un lupo mannaro. L'uomo, terrorizzato, colpì al cuore l'animale con un crocifisso realizzato con legno di frassino. Morente, il lupo mannaro si trasformò in un uomo il quale ringraziò l'altro per aver spezzato la maledizione che gli era stata lanciata alla nascita.
Tra l'altro, si ritiene che il lupo mannaro non possa salire più di tre gradini, quindi salire su una lunga rampa di scale può salvare la vita a chi scappa da un lupo mannaro. Un altro metodo di difesa consiste nello sparare al lupo mannaro con proiettili d'argento (o colpirlo con un dardo dalla punta d'argento).
La Befana
Un'altra delle leggende molto antiche che ancora oggi si celebra in Italia, è la befana (che non è la moglie di Babbo Natale). Nella tradizione popolare la befana è una vecchia signora molto buona, generosa e gentile, sebbene all'inizio la chiesa non sia stata molto contenta del mito sostenendo che la befana fosse una creatura del demonio.
La Befana appare nella notte tra il 5 e il 6 gennaio e, a cavallo di una scopa, avvolta da un lungo scialle nero, entra in ogni casa attraverso il camino portando regali e caramelle ai bambini che durante l'anno si sono comportati bene. Quelli che invece sono stati cattivi, ricevono un pezzo di carbone.
Lo spirito della casa
Vi è mai capitato, mentre in casa state leggendo un libro o guardando la tv, di sentire improvvisamente come se qualcuno fosse in piedi dietro di voi e vi respirasse sul collo? Vi siete girati, ma non c'era nessuno. A quel punto, avete guardato dietro la porta, sotto il letto e in ogni angolo della casa, ma non avete trovato nessuno.
Ebbene, tra le credenze popolari più ricorrenti ci sono quelle che riguardano spiriti e streghe che in qualche modo infestano le nostre case. Sono storie di fantasmi, benevoli o malevoli, che hanno profonde radici basate sulle superstizioni della gente. Uno degli spiritelli della casa tra i più famosi, tramandato di generazione in generazione, è 'o Munaciello.
O' munaciello (così chiamato perché indossa gli abiti di un monaco), è lo spirito dispettoso di un bambino napoletano che fu abbandonato dai suoi genitori. Ancora oggi il suo spirito vaga di casa in casa in cerca di qualcuno che lo adotti. Le persone gli attribuiscono poteri magici. C'è chi lo incolpa quando accadono incidenti spiacevoli e chi ivece lo considera benevolo, convinto che lasci del denaro in luoghi nascosti della casa.
C'è chi afferma che ogni casa ha il suo spirito che prende forma dalla combinazione di diverse circostanze. La storia stessa della famiglia di quella casa, le emozioni delle persone che ci abitano proiettate tra le sue pareti, i mobili, gli infissi, gli arredi che l'hanno decorata, quel propagarsi di flagranza sottile che arriva dall'esterno, e che plasma le ombre attraverso le luci e i silenzi.
Il Lupo Mannaro
Anticamente, prima ancora che i licantropi occupassero intere pagine di libri e riviste, in molte regioni italiane si raccontavano storie di uomini che si trasformavano in lupi mannari. Non sappiamo bene se queste creature fossero originariamente degli esseri umani o animali. Quello che si sa è che erano descritte come persone che avevano la capacità di cambiare le proprie sembianze durante le notti di luna piena.
A tal proposito, un'antica credenza popolare voleva che chiunque fosse nato nella notte tra il 24 e 25 dicembre, crescendo diventasse un lupo mannaro. Si pensava che su questi nativi ci fosse la maledizione dal cielo a vagare sulla terra nella forma di un lupo.
Tra le tante storie, ce n'è una che racconta di un cristiano che fu aggredito da un lupo mannaro. L'uomo, terrorizzato, colpì al cuore l'animale con un crocifisso realizzato con legno di frassino. Morente, il lupo mannaro si trasformò in un uomo il quale ringraziò l'altro per aver spezzato la maledizione che gli era stata lanciata alla nascita.
Tra l'altro, si ritiene che il lupo mannaro non possa salire più di tre gradini, quindi salire su una lunga rampa di scale può salvare la vita a chi scappa da un lupo mannaro. Un altro metodo di difesa consiste nello sparare al lupo mannaro con proiettili d'argento (o colpirlo con un dardo dalla punta d'argento).
La Befana
Un'altra delle leggende molto antiche che ancora oggi si celebra in Italia, è la befana (che non è la moglie di Babbo Natale). Nella tradizione popolare la befana è una vecchia signora molto buona, generosa e gentile, sebbene all'inizio la chiesa non sia stata molto contenta del mito sostenendo che la befana fosse una creatura del demonio.
La Befana appare nella notte tra il 5 e il 6 gennaio e, a cavallo di una scopa, avvolta da un lungo scialle nero, entra in ogni casa attraverso il camino portando regali e caramelle ai bambini che durante l'anno si sono comportati bene. Quelli che invece sono stati cattivi, ricevono un pezzo di carbone.
Lo spirito della casa
Vi è mai capitato, mentre in casa state leggendo un libro o guardando la tv, di sentire improvvisamente come se qualcuno fosse in piedi dietro di voi e vi respirasse sul collo? Vi siete girati, ma non c'era nessuno. A quel punto, avete guardato dietro la porta, sotto il letto e in ogni angolo della casa, ma non avete trovato nessuno.
Ebbene, tra le credenze popolari più ricorrenti ci sono quelle che riguardano spiriti e streghe che in qualche modo infestano le nostre case. Sono storie di fantasmi, benevoli o malevoli, che hanno profonde radici basate sulle superstizioni della gente. Uno degli spiritelli della casa tra i più famosi, tramandato di generazione in generazione, è 'o Munaciello.
O' munaciello (così chiamato perché indossa gli abiti di un monaco), è lo spirito dispettoso di un bambino napoletano che fu abbandonato dai suoi genitori. Ancora oggi il suo spirito vaga di casa in casa in cerca di qualcuno che lo adotti. Le persone gli attribuiscono poteri magici. C'è chi lo incolpa quando accadono incidenti spiacevoli e chi ivece lo considera benevolo, convinto che lasci del denaro in luoghi nascosti della casa.
C'è chi afferma che ogni casa ha il suo spirito che prende forma dalla combinazione di diverse circostanze. La storia stessa della famiglia di quella casa, le emozioni delle persone che ci abitano proiettate tra le sue pareti, i mobili, gli infissi, gli arredi che l'hanno decorata, quel propagarsi di flagranza sottile che arriva dall'esterno, e che plasma le ombre attraverso le luci e i silenzi.