Morale della favola: È facile mostrarsi spavaldi quando non si corre alcun pericolo.
Il maiale e le pecore
Esopo
Esopo racconta che un giorno un pastore scoprì un piccolo maiale che si era intrufolato nell'ovile dove teneva rinchiuse le sue pecore.Dopo un breve momento di sorpresa, immediatamente cercò di catturare il porcello il quale, messo alle strette, si mise a strillare a squarciagola. Non appena il pastore riuscì ad afferrarlo con sue le mani, quello cominciò a dimenarsi e a urlare ancora più forte.
Nonostante gli strilli e le lotte nel tentativo di divincolarsi e fuggire, l'uomo si mise il suo grasso bottino sotto il braccio e cominciò ad avviarsi verso il mercato del paese, intenzionato a portare il maialino dal macellaio.
Le pecore erano rimaste molto stupite e divertite dal bizzarro comportamento del piccolo suino e con gli occhi seguirono tutta la scena. Intanto, il pastore, con il suo corpulento carico, ansimante si avviava verso il cancello d'uscita dell'ovile.
"Perché stai strillando in quel modo?" Chiese in tono sprezzante una delle pecore al maiale, continuando: "Regolarmente il pastore prende una di noi e la porta via. Ma sarebbe davvero vergognoso se facessimo tanto trambusto come stai facendo tu".
"E ti credo!" rispose il maiale, strillando e scalpitando freneticamente, quindi, con disperazione, disse così: "Quando il pastore porta via qualcuna di voi, è semplicemente per prendersi la lana. Lui da me vuole il guanciale, il lardo, le costole, la pancetta, la lombata, il cosciotto e le zampe".