Il malato immaginario è colui che soffre di un malanno senza realmente esserne affetto.
![[feature] Oggi parliamo dell'ipocondria, ovvero, il malato immaginario](https://1.bp.blogspot.com/-Z5q_cDbjkHI/WzSyjn_lOLI/AAAAAAAAH7g/dtrfux5mea8lg0B5ywBmIP5Urx-BRHd6wCLcBGAs/s1600/ipocondria.jpg)
Con molto realismo e tanta ironia, anche Molière seppe descrivere nei suoi testi i mille dolori del suo "Il malato immaginario" (Le Malade imaginaire), la famosa commedia in tre atti, scritta dal compianto drammaturgo francese. A questo proposito c'è una storia assai divertente che gira in Web e che mi ha fatto ridere quando l'ho letta.
Un uomo non si sentiva molto bene, così, telefonò al suo medico e prese un appuntamento. "Dottore," si lamentò, "Mi fa male dappertutto. Ovunque mi tocchi sento dolore. Probabilmente sto invecchiando, o forse il mio cervello è andato e mi sono rimbambito. Se metto il dito qui, sul ginocchio, mi fa male. Se premo sullo stomaco, mi fa un male da cani! Se pigio sulla testa, proprio qui, sulla tempia, sento un forte dolore! Che cosa mi sta succedendo?"
Il dottore gli fece fare una TAC completa e altre scansioni. Passarono alcune ore e, dopo aver valutato attentamente il risultato degli esami diagnostici, il medico, sfregandosi il mento, cominciò a dire: "Penso di aver trovato la causa per cui ti fa male tutto." "Bene, qual è?" Chiese con ansia il paziente. Indicando la radiografia, il medico disse: "Il tuo corpo sta bene, è il tuo dito che è rotto."
Mentre leggevo questa storia, ho cominciato a pensare al tipo di parabola che essa ci può comunicare, ed eccola:
Quante volte nella vita abbiamo ricevuto una sorta di dispiacere e immediatamente abbiamo incolpato qualcuno o qualcosa per il dolore che ci ha procurato, solo per scoprire più tardi che la fonte delle nostre sofferenze non era quella, ma, in realtà, l'avevamo dentro di noi.