Un uomo deve avere il coraggio di ammettere i propri errori e l'intelligenza per trarne profitto e correggerli.
L'altra sera ero al ristorante, quando ho visto due miei amici che avevano una discussione piuttosto animata. A un certo punto, uno di essi ha zittito l'altro, dicendo: "Tu non hai proprio il coraggio di ammetterlo quando sbagli!"
L'osservazione di quel mio amico mi ha ricordato qualcosa che ho letto, non molto tempo fa, su Benito Mussolini. La storia racconta di quando era Primo Ministro italiano.
Una volta Mussolini si trovò nella situazione di dover favorire un politico, così, ordinò di spostare un contingente militare da un luogo all'altro. Egli pensò che non ci fosse molta differenza, inoltre, con quel trasferimento si sarebbe accattivato le simpatie di quella persona. Insomma, pensò che la cosa sarebbe stata vantaggiosa per tutti.
Quando il prefetto Nicola De Cesare, allora segretario personale di Mussolini, ricevette l'ordine, si rifiutò categoricamente di eseguirlo. Era così sconcertato che, a un certo punto, sbottò: "Il Duce deve essersi ammattito!"
Non ci volle molto tempo prima che Mussolini ebbe a sapere ciò che aveva detto De Cesare. Ci pensò su un momento, poi disse tra sé: "Se lo ha detto De Cesare vuol dire che devo esserlo, perché il più delle volte ha ragione. Devo vederlo da solo e parlargli." Mentre i due uomini si spiegavano, il Duce si rese presto conto che il suo provvedimento era un grosso errore e senza esitazione lo ritirò.
L'osservazione di quel mio amico mi ha ricordato qualcosa che ho letto, non molto tempo fa, su Benito Mussolini. La storia racconta di quando era Primo Ministro italiano.
Una volta Mussolini si trovò nella situazione di dover favorire un politico, così, ordinò di spostare un contingente militare da un luogo all'altro. Egli pensò che non ci fosse molta differenza, inoltre, con quel trasferimento si sarebbe accattivato le simpatie di quella persona. Insomma, pensò che la cosa sarebbe stata vantaggiosa per tutti.
Quando il prefetto Nicola De Cesare, allora segretario personale di Mussolini, ricevette l'ordine, si rifiutò categoricamente di eseguirlo. Era così sconcertato che, a un certo punto, sbottò: "Il Duce deve essersi ammattito!"
Non ci volle molto tempo prima che Mussolini ebbe a sapere ciò che aveva detto De Cesare. Ci pensò su un momento, poi disse tra sé: "Se lo ha detto De Cesare vuol dire che devo esserlo, perché il più delle volte ha ragione. Devo vederlo da solo e parlargli." Mentre i due uomini si spiegavano, il Duce si rese presto conto che il suo provvedimento era un grosso errore e senza esitazione lo ritirò.