Morale della favola: Meglio capire bene cosa si vuole fare prima di farlo.
Il pastore e il mare
Esopo
C'era una volta un pastore che pascolava le sue pecore vicino alla riva del mare. Spesso si incantava ad ammirare l'ampia distesa oceanica la cui superficie, piatta e tranquilla, era cosparsa di numerose navi e piccole imbarcazioni."Oh, quanto sono infelice," ripeteva ogni volta tra sé: "come vorrei essere su uno di quei vascelli che solcano il mare. Potrei visitare i paesi più remoti del mondo e con i loro abitanti avviare un vantaggioso commercio."
Il contadino era così assillato dal desiderio di viaggiare in mare che un giorno vendette le sue pecore, la fattoria e tutto ciò che aveva. Con il denaro ricavato comprò una nave e con essa salpò per terre straniere. Poi, con gli ultimi soldi rimasti comprò un carico di frutta esotica, quindi, si apprestò a fare rotta verso casa.
Dopo alcuni giorni di navigazione, un forte vento cominciò a soffiare tempestosamente; il mare si ingrossò e le onde si alzarono al punto che la sua nave rischiava di affondare. Fu costretto ad alleggerire l'imbarcazione gettando in mare l'intero il suo carico. Ma non bastò, la nave fu sbattuta sopra uno scoglio e andò in mille pezzi. L'uomo riuscì a calare una scialuppa e solo per miracolo si salvò.
Rimasto senza un soldo e senza sussistenza, andò a supplicare un lavoro alla persona a cui aveva venduto la sua proprietà . Fu assunto come guardiano delle pecore che un tempo erano sue. Il pastore continuò a vivere il resto dei suoi giorni ringraziando la ritrovata Provvidenza che egli aveva scioccamente abbandonata.