L'arroganza e l'umiltà sono due facce della stessa medaglia. Bisogna scegliere l'una o l'altra.
Una domenica alla Fiera del Paese arrivò una ragazza di campagna molto attraente. Aveva il viso liscio come un giglio e fresco come una rosa. I capelli color del tramonto e sulle labbra un sorriso che pareva l'alba.
Non appena la leggiadra donzella si manifestò alla vista dei giovanotti, quelli la circondarono e cominciarono a corteggiarla. Uno la invitò a ballare, un altro voleva fare un brindisi con lei, in mano teneva due coppe di champagne. Tutti quanti espressero il desiderio di darle un bacio sulla guancia; dopo tutto, era, o non era un giorno di festa?
La ragazza rimase alquanto scioccata da tali attenzioni a lei peraltro poco gradite. Ella pensò molto male di quegli uomini così importuni. Non solo li rimproverò aspramente, ma a quelli che si erano fatti più audaci, e quindi invadenti, lei diede uno o due schiaffi in faccia. Poi scappò via da loro.
E mentre tornava a casa, quella sera non fece altro che ripetere al suo cuore: "Sono disgustata. Questi uomini sono degli zotici senza un briciolo di educazione. Sono al limite della sopportazione."
Passò un anno, durante il quale la graziosa fanciulla non aveva mai smesso di pensare alle feste e agli uomini. Tornò di nuovo alla Fiera, con il viso sempre liscio come un giglio e fresco come una rosa. I capelli scuri come il tramonto, sulle labbra un sorriso splendente come l'alba. Ma, nel vederla, i giovani fuggirono via da lei. Per tutto il giorno non uno di loro la cercò, e lei rimase sola.
E mentre si incamminava verso casa, quella sera non fece altro che ripetere ancora una volta al suo cuore: "Sono veramente disgustata. Questi uomini sono degli zotici. Non hanno un briciolo di educazione. Sono al limite della sopportazione."
Non appena la leggiadra donzella si manifestò alla vista dei giovanotti, quelli la circondarono e cominciarono a corteggiarla. Uno la invitò a ballare, un altro voleva fare un brindisi con lei, in mano teneva due coppe di champagne. Tutti quanti espressero il desiderio di darle un bacio sulla guancia; dopo tutto, era, o non era un giorno di festa?
La ragazza rimase alquanto scioccata da tali attenzioni a lei peraltro poco gradite. Ella pensò molto male di quegli uomini così importuni. Non solo li rimproverò aspramente, ma a quelli che si erano fatti più audaci, e quindi invadenti, lei diede uno o due schiaffi in faccia. Poi scappò via da loro.
E mentre tornava a casa, quella sera non fece altro che ripetere al suo cuore: "Sono disgustata. Questi uomini sono degli zotici senza un briciolo di educazione. Sono al limite della sopportazione."
Passò un anno, durante il quale la graziosa fanciulla non aveva mai smesso di pensare alle feste e agli uomini. Tornò di nuovo alla Fiera, con il viso sempre liscio come un giglio e fresco come una rosa. I capelli scuri come il tramonto, sulle labbra un sorriso splendente come l'alba. Ma, nel vederla, i giovani fuggirono via da lei. Per tutto il giorno non uno di loro la cercò, e lei rimase sola.
E mentre si incamminava verso casa, quella sera non fece altro che ripetere ancora una volta al suo cuore: "Sono veramente disgustata. Questi uomini sono degli zotici. Non hanno un briciolo di educazione. Sono al limite della sopportazione."