Morale della favola: L'invidia è un male peggiore dell'avarizia.
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L'avaro e l'invidioso
Esopo
C'erano una volta due vicini di casa: uno veniva consumato dall'avarizia e l'altro era logorato dall'invidia. Ognuno dei due pregava Giove tutte le sere affinché esaudisse i desideri che più gli stavano a cuore.Un giorno che il re degli Dei era più infastidito del solito, chiamò Apollo e gli ordinò di accontentare i due uomini, ma, per punirli, si raccomandò con suo figlio che nel soddisfare ciò che uno gli avesse chiesto, all'altro ne venisse dato il doppio.
Giunto dall'avaro, questi domandò di avere per sé una stanza piena di monete d'oro. Fu subito accontentato, ma la sua gioia durò poco tempo, poiché si accorse che all'odiato vicino erano state concesse ben due stanze piene di auree monete. Poi fu la volta di accontentare l'invidioso il quale, venuto a conoscenza delle disposizioni impartite da Giove, chiese ad Apollo che gli cacciasse un occhio, così che all'altro ne venissero cacciati tutti e due e divenisse completamente cieco in modo da non poter più gioire nel vedere il suo adorato oro.
Esopo ha così dimostrato che far del male agli altri nuoce prima a sé stessi.