Morale della favola: Il male va stroncato sul nascere, prima che diventi letale.
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Il giovane ladro e sua madre
Esopo
C'era una volta un ragazzo che tornando a casa dalla scuola aveva portato via una tavoletta di scrittura a un suo vicino di banco. Quando la madre seppe ciò che aveva fatto, non solo non lo sgridò, ma si compiacque con il figlio del suo gesto.Il giorno successivo, tornato a scuola, il ragazzo si ripresentò a casa con alcuni indumenti appartenenti ad altri alunni. Ancora una volta la madre manifestò la sua approvazione al giovane ladro il quale, nei giorni che seguirono compì le stesse razzie, fino a quando, ormai adulto, divenne un delinquente abituale.
Un giorno venne catturato in flagrante mentre tentava di rubare in una villa di signori. Portato in Tribunale davanti ad un giudice, il ladro fu condannato all'impiccagione. Mentre veniva condotto al patibolo, la madre si prostrò a terra davanti ai suoi piedi piangendo dal dolore. Il figlio chiese di dare un ultimo bacio alla madre, ma quando lei si avvicinò con le guance, lui le strappò il lobo di un orecchio recidendolo di netto con i denti.
"Il tuo dolore giunge troppo tardi" disse il figlio alla madre, poi continuò: "se tu ti fossi dispiaciuta quando da bambino commisi il mio primo furto, oggi io non sarei qui a camminare in direzione del mio boia".