Morale della favola: Fu così che nacque l'amicizia tra Demetrio e Menandro.
Demetrio e Menandro
Fedro
Fedro Racconta che quando Demetrio di Falero fu nominato re di Atene con investitura ricevuta da Cassandro I di Macedonia, il popolo "falereo" accorse come di consuetudine al cospetto del loro nuovo sovrano facendo a gara a chi prima si prostrava ai suoi piedi.Anche il ceto più ricco intervenne. Da un lato i signori baciavano la mano del tiranno, mentre dall'altro lamentavano l'avvenimento che secondo essi rappresentava un capovolgimento della loro fortuna. I rampolli delle famiglie più titolate si presentarono per ultimi (quasi strisciando), così che venisse meglio notata la loro presenza. Tra questi c'era Menandro, scrittore famoso per le sue commedie.
Demetrio conosceva la fama del commediografo e aveva letto ed ammirato le sue opere, ma non lo conosceva di persona. Menandro fece il suo ingresso al palazzo preceduto da un forte "olezzo", vestito da "gagà ", ostentando un'andatura languida e sdolcinata.
Quando il re lo vide, stizzito, chiese: "Chi è quell'effeminato che osa pavoneggiarsi in quel modo davanti a me?" Alcuni ospiti che gli erano accanto risposero: "Questi è Menandro, il poeta". Immediatamente Demetrio cambiò espressione del volto ed esclamò: "Perché credo che nessun uomo potrebbe essere più bello!"