La bella addormentata nel bosco - fratelli Grimm

Morale della favola: Non c'è dubbio che l'amore può superare e vincere qualsiasi ostacolo.

La bella addormentata nel bosco - fratelli Grimm

La bella addormentata nel bosco

fratelli Grimm

Ecco un breve riassunto con la trama della fiaba per i più piccoli dal titolo "La bella addormentata nel bosco", originariamente scritta da Charles Perrault, sebbene la storia più nota sia quella raccontata dai fratelli Grimm, da cui ne è stata tratto anche un film d'animazione dalla Walt Disney. Nell'adattamento cinematografico disneyano, alla principessa fu dato il nome di Aurora, detta anche "Rosaspina".

Riepilogo: Tutte le fate del regno furono invitate alla festa per la nascita della principessa, tranne una. Per vendicarsi di non essere stata convocata, la vecchia maliarda lanciò un incantesimo sulla neonata, preannunciando che sarebbe morta il giorno del suo quindicesimo compleanno, dopo essersi punta con l'ago di un fuso. Un'altra fata, che ancora non aveva lasciato il suo dono, trasformò l'incantesimo in modo che, invece di morire, la ragazza si addormentasse per 100 anni. Nonostante gli sforzi del re per allontanare tutti i fusi dal regno, all'età di 15 anni la principessa si punse e si addormentò insieme a tutti coloro che risiedevano nel palazzo. Il castello fu nascosto da una vegetazione piena di spine finché, trascorsi cento anni, un principe riuscì a raggiungerlo. Dopo aver trovato la principessa, la svegliò con un bacio, e con lei riaprirono gli occhi tutti quelli che vi dormivano.

C'erano una volta, tanti e tanti anni fa, un re e una regina che tutti i giorni non facevano altro che lamentarsi: "Ah, se solo avessimo un figlio!"

L'erede al trono non arrivava mai. Un giorno, però, mentre la regina faceva il bagno, una rana saltò fuori dalla vasca dell'acqua e giunta a terra disse: "Mia regina, il tuo desiderio sarà presto soddisfatto, prima che trascorra un anno avrai una figlia".

Ciò che la rana aveva predetto si era avverato. La regina ebbe una bellissima bimba e il re, che non riusciva a nascondere la sua immensa gioia, ordinò si facesse una grande festa. Furono invitati tutti i parenti, gli amici e i conoscenti. Poi il re decise di estendere l'invito anche al gruppo di fate del regno, così da ingraziarsi le loro benevolenze verso la bambina. Solamente che le maliarde erano in 13 e lui aveva un solo servizio di 12 piatti d'oro, quindi, ad una di esse non fu inviato il corriere con la partecipazione.

La festa si svolse nel massimo dello splendore. Quando finì, le fate che erano intervenute cominciarono a porgere i loro regali alla bimba: una le donò la virtù, un'altra la bellezza, una terza la ricchezza, e così tutte le altre, ognuna le conferì ciò che c'è di più desiderabile a questo mondo. Ma arrivati all'undicesima fata, improvvisamente apparve la tredicesima, colei che non era stata invitata, e senza guardare in faccia a nessuno, rivolgendosi alla bambina, con voce arcigna esclamò: "Tu sei la figlia del re. Quando avrai quindici anni ti pungerai con un fuso e cadrai a terra morta!" Poi, senza dire più nulla se ne andò via.

Tutti quanti erano rimasti impietriti, ma la dodicesima fata, che non aveva ancora pronunciato il suo dono, giacché non poteva annullare del tutto la funesta profezia dell'altra, lei la attenuò, dicendo alla neonata: "No, tu non morirai, ma cadrai in un sonno profondo che durerà cento anni!"

Ovviamente il re cercò in tutti i modi di evitare che si avverasse la maledizione che incombeva sulla figlia. Ordinò che tutti i fusi venissero bruciati. Intanto la bimba cresceva presentando tutte le qualità che le avevano regalate le prime undici fate, per cui lei era bella, modesta, aveva un carattere talmente dolce che chiunque la conosceva non poteva fare a meno di volerle un bene dell'anima.


Poi accadde che il giorno dopo il suo quindicesimo compleanno, mentre il re e la regina erano usciti e la ragazza era rimasta sola nel palazzo, camminando per le tante stanze che lei nemmeno conosceva si avviò verso un corridoio stretto che andava a finire in una torre. La giovanetta salì le scale a chiocciola e arrivò davanti ad una porta chiusa con una grossa chiave nella toppa. Come per magia la chiave cominciò a girare e la porta si aprì. Oltre la porta c'era una stanza e dentro una vecchia seduta accanto a un fuso, intenta a filare della stoffa.

"Buongiorno, signora" disse la figlia del re, poi chiese: "che cosa state facendo?"  L'altra rispose che stata filando del lino. Presa dalla curiosità la ragazza si avvicinò e con le mani toccò il fuso. A quel punto si avverò la disgrazia preannunciata dalla 13ma fata, dato che la principessa, pungendosi un dito, svenne cadendo a terra quasi fosse morta.

In quel preciso istante accadde una cosa davvero straordinaria. Anche il re e la regina, che nel frattempo erano rientrati, caddero in un sonno profondo, e assieme a loro tutti gli abitanti del reame, compresi gli animali. Si addormentarono i cani di guardia nel cortile, i cavalli nella stalla, i piccioni nel nido sulle grondaie. I fuochi accesi nelle cucine si spensero. Ognuno rimase nella posizione in cui era.

Intorno al castello cominciarono a crescere rovi di spine che ogni anno si estendevano fino ad avviluppare e ricoprire completamente il maniero. La storia della bella addormentata si diffuse in tutta la regione. Molti figli di re erano arrivati per cercare di attraversare e spine e raggiungere la principessa dormiente, ma era impossibile, le spine erano talmente strette tra loro che nessuno riusciva a passare.


Trascorsero molti anni, nel frattempo generazioni di reali avevano cercato di entrare nel castello ma nessuno ci era riuscito. Alla principessa fu dato il nome di "Rosaspina" e intorno a lei si raccontarono le storie più incredibili. Qualcuno diceva che le spine che proteggevano il palazzo fossero così velenose da uccidere chiunque le toccasse. Ma un giorno un giovane e coraggioso principe disse: Io non ho paura, perciò ho deciso, andrò dalla bella Rosaspina!"

Cento anni erano passati e la profezia della 12ma fata si stava compiendo. Quando il Principe arrivò al castello non trovò davanti a sè il muro di spine, ma aiuole con colorati fiori profumati. E mentre il giovanotto di sangue blu attraversava i corridoi del palazzo, la gente cominciava a risvegliarsi. Passò per le stalle, e i cavalli si alzarono in piedi, i cani lo seguivano scodinzolando e gli uccelli cominciarono a cinguettare. Al suo passaggio si riaccendevano i fuochi che sembrava volessero illuminargli il cammino. Il Principe arrivò alla torre dov'era la principessa. La vide distesa per terra, aveva gli occhi chiusi, ma respirava. Era così bella che non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, poi si avvicinò e la baciò. Non appena il Principe l'ebbe baciata lei si svegliò. Aprì gli occhi, lo guardò e ne fu felice.

Tutti e due scesero giù e andarono a svegliare il re e la regina. Intanto si era svegliata tutta la corte e le persone si guardavano con stupore. Infine il Principe chiese al re la mano di sua figlia che accettò. I due si sposarono con tutti gli onori e vissero felici e contenti fino alla fine dei loro giorni di vita.

(Questa breve storia è un riassunto de "La bella addormentata nel bosco", liberamente tratto dalla favola omonima nella versione dei fratelli Grimm)
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2.3: La bella addormentata nel bosco - fratelli Grimm
La bella addormentata nel bosco - fratelli Grimm
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