Morale della favola: Il saggio non si lascia ingannare dall'aria innocente che assume chi già una volta è risultato pericoloso.
Il gatto e i topi
Esopo
C'era una volta una grande casa infestata dai topi. Un giorno si trovò a passare da quelle parti un gatto affamato; constatando che in quel luogo c'era così tanta abbondanza di cibo, decise di fermarsi a soggiornarvi.Il micione cominciò a rincorrere i topi uno per uno, e man mano che li acchiappava se li mangiava. Da quel giorno la vita dei ratti diventò misera e infelice. Non osavano più avventurarsi fuori dalle loro tane in cerca di cibo per paura di essere divorati dal gatto. Ma in questo modo, nemmeno per il felino le cose andavano bene. Finché i topi se ne restavano rintanati, lui non aveva di che mangiare, così pensò che l'unico mezzo che gli restava per convincerli ad uscire dalle loro tane fosse quello di ricorrere ad un ingegnoso stratagemma.
Il gatto si stese per terra a pancia all'aria, trattenendo il respiro, senza muovere un muscolo, facendo finta di essere morto. Vedendo ciò, incuriositi, i sorci cominciarono a fare capolino dai loro nascondigli, ma uno di essi, il più scaltro di tutti, disse al gatto: "oh, certamente sei molto intelligente, ma puoi anche diventare un sacco di farina se vuoi, tanto, nessuno di noi sarà così stupido da avvicinarsi a te."