Morale della favola: Ad alcuni uomini l'invidia rode al punto tale da impedire agli altri di ricevere ciò che essi non possono avere.
Il cane cattivo nella mangiatoia dei cavalli
Fedro
Questa favola del cane nella mangiatoia raccontata prima da Esopo e poi da Fedro circa duemila anni fa, è stata riscritta successivamente in diverse versioni ed è utilizzata per descrivere quelle persone egoiste e prepotenti che non vogliono che altri prendano cose di cui essi non possono gioire.C'era una volta in un paese lontano una fattoria in cui viveva un cane cattivo e crudele. Quando si avvicinava l'ora di pranzo, il cane si andava a mettere di proposito nella mangiatoia piena di fieno dove i cavalli e i buoi consumavano il loro pasto. Non appena le povere bestie si avvicinavano alla mangiatoia, affamate, giacché per tutta la giornata avevano lavorato sodo nel tirare il carro del padrone, il cane si metteva a ringhiare mostrando loro i suoi denti lunghi e aguzzi.
I ronzini esortavano il cane di farsi da parte e lasciarli mangiare il fieno che essi avevano giustamente meritato, ma quello non voleva sentire ragione e continuava ad abbaiare rabbioso. "Eppure, il fieno non è tra i tuoi alimenti", disse un giorno uno di loro mentre cercava di far riflettere il cane: "Per cui tu non trai alcun giovamento a startene lì fermo, ma fai solo un dispetto a noi che siamo bestie uguali a te".