Come si fa a raccontare una buona storia? Che cos'è che rende bella una storia? Non c'è bisogno di vivere una vita avventurosa per scrivere una buona storia. Infatti, i migliori narratori vivono una vita molto ordinaria. L'unica differenza è che i bravi narratori sono in grado di raccontare gli eventi in modo più piacevole e avvincente.
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Una volta ho visto una donna di 25 anni con un cancro al seno che rideva e giocava con la sua figlioletta di due anni. Da quel giorno ho smesso di lamentarmi continuamente della mia vita.
Una volta mio padre mi disse che potevamo perdere la nostra casa. Ero molto preoccupato. La mia sorellina più piccola mi chiese se c'era qualcosa che non andava. Io le dissi tutto; lei mi rispose: "È solo una casa. Non importa dove viviamo se stiamo insieme".
Una volta il mio cane fu investito da un'auto ed io mi ero seduto piangendo accanto a lui. Mentre moriva tra le mie braccia si leccava le lacrime dal mio viso.
Una volta un mio amico cieco mi spiegò con precisi dettagli quanto era bella la sua nuova compagna.
Una volta incontrai un uomo di 90 anni che aveva richiesto il passaporto per partecipare ad una safari in Africa in occasione del suo 91 compleanno.
Una volta in Tribunale ho sentito un uomo che si congratulava con il suo avvocato per il grande successo ottenuto. Aveva trovato il cavillo di legge per aiutare un assassino.
Una volta stavamo con mio padre, i miei tre fratelli e le due sorelle, vicino al letto d'ospedale di nostra madre. Lei pronunciò le sue ultime parole prima di morire: "Mi sento molto amata in questo momento. Dovremmo riunirci più spesso".
Una volta, dopo aver guardato in Tv un film violento di "orror", chiesi a mio nonno come avrebbe preferito morire. "Come il tramonto", mi rispose.
Una volta mio padre mi disse: "Nella vita basta saper improvvisare. Non è necessario essere professionisti per realizzare un prodotto di successo. Dei dilettanti idearono Google e Apple. Dei professionisti costruirono il Titanic."
Una volta, mentre ero da mio nonno - un ex Ufficiale, eroe di guerra e imprenditore di successo - nell'Ospizio per anziani dove riposava, gli ho chiesto se c'era qualcos'altro che volesse ancora realizzare nella sua vita. Lui si girò verso la nonna, la guardò negli occhi e le disse: "invecchiare con te".
Una volta mio figlio ed io abbiamo avuto un incidente d'auto. Io ne uscii con un semplice taglio sopraccigliare destro, mio figlio invece era caduto in coma. Il medico mi disse che se non si fosse svegliato presto le sue possibilità di un recupero completo sarebbero diminuite notevolmente. Dopo alcune lunghe ore aprì gli occhi e disse una parola che avevo creduto non avrebbe mai più detto: "papà!"
Una volta, dopo aver detto a mio nonno che non volevo rischiare di fare un errore, egli mi guardò e disse: "Se vado indietro nel tempo, ci sono così tanti errori che vorrei aver avuto il coraggio di fare quando avevo la tua età".
Una volta, mentre stavo portando mio nonno per una visita dal suo dottore, mi lagnai con lui per aver incontrato tre semafori rossi. Il nonno sorrise e mi disse: "Ci lamentiamo sempre del rosso ma non ci rallegriamo mai del verde."
Una volta, non appena mio fratello di due anni più piccolo entrò nella mia stanza, senza nemmeno guardarlo gli urlai di andar via. Quando ci provò una seconda volta io gli urlai di nuovo, ma avevo notato che aveva tra le mani una confezione di biscotti che a me piacciono molto: "Mi dispiace - disse - volevo solo condividere questi con te".