Morale della favola: Di fronte a cocenti delusioni ci è più facile disprezzare ciò che non è possibile ottenere.
La volpe e l'uva
Esopo
Ecco un'altra bellissima favola di Esopo, molto popolare, con una profonda riflessione sulla nostra incapacità di riconoscere i nostri limiti e sulla facilità con cui a volte ci lasciamo trasportare dall'orgoglio. Non perdetevi questo racconto dal titolo "La volpe e l'uva", poiché la sua morale ci insegna a non arrenderci nonostante le sconfitte. A volte è difficile perseverare quando andiamo incontro a continui fallimenti e non ci accorgiamo che l'obiettivo è vicino.Una volpe che non mangiava da alcuni giorni, si ritrovò sotto il sole cocente a passeggiare in un campo coltivato dall'uomo, in cerca di qualcosa da mangiare.
Galeotta dev'essere stata la fame atavica della volpe perché la furbastra si avviò difilata in direzione di un vigneto, nonostante, si sa, l'uva non fa certo parte della sua dieta preferita. L'animale si diresse spedito sotto il più grosso e lucente grappolo d'uva.
I succosi acini pendevano in alto, appesi ad una superba vite. La volpe spiccò un salto allungando la zampa anteriore cercando di afferrare l'uva, ma non vi riuscì. Quindi, provò di nuovo; e ancora; e ancora.
Fece quattro passi indietro, prese la rincorsa e via, un altro salto. Ma non ci fu nulla da fare. L'uva era troppo in alto per lei. Infine, dopo essersi cimentata utilizzando tutti i trucchi di cui era a conoscenza e, ormai esausta, non aveva più la forza di scagliarsi verso l'uva, dovette arrendersi alla stanchezza sebbene non volle darlo a vedere.
Andando via da quel luogo, la volpe assunse un'aria dignitosa e indifferente e disse tra se: "Però, ora che guardo bene, quest'uva è ancora acerba, ritornerò quando sarà matura".