Morale della favola: Quando un uomo cade in disgrazia, anche il più vile si approfitta di lui.
![[feature] Il vecchio leone, il cinghiale, il toro e l'asino (Esopo)](https://2.bp.blogspot.com/-o0p9qyh-bw8/Vfq9unCnu9I/AAAAAAAAAk0/e78OC6wE9NI/s320/leone%252C%2Bcinghiale%2Be%2Basino.jpg)
Il vecchio leone, il cinghiale, il toro e l'asino
Esopo
Nella foresta c'era un vecchio leone ormai sfinito dagli acciacchi e senza più energie.Il re degli animali sentiva oramai che la sua ora era suonata. Salutò il branco e silenziosamente si allontanò per andare a finire i suoi giorni con dignità in un posto tranquillo.
Mentre inerme giaceva a terra apprestandosi ad esalare il suo ultimo respiro, s'accorse di un cinghiale che arrivava in corsa sfrenata, a testa bassa verso di lui. Non ebbe la forza di spostarsi, perciò si prese un terribile morso da quell'animale dai denti lunghi e aguzzi.
"Questo vale per ciò che hai fatto a mio padre", disse il cinghiale affondando i denti nella carne del vecchio leone ormai moribondo. Nel frattempo gli altri animali accorrevano a frotte. Tra tutti si fece avanti il toro che gli diede una testata perforandolo con le sue corna aguzze. Infine arrivò l'asino a cui non pareva vero di avere inerme davanti a se il temuto nemico. Si girò di spalle e di scatto sferrò un possente calcio con gli zoccoli alla testa del povero leone che, morendo, riuscì a malapena a dire: "ho dovuto sopportare mio malgrado gli oltraggi dei forti, ma questo calcio ricevuto da te che sei un errore della natura, è come se mi uccidesse due volte".