Questa è la storia vera di Hachiko, un cane "Akita", entrato nella leggenda in Giappone e venerato come simbolo di fedeltà verso l'uomo.
La storia di Hachiko comincia nell'anno 1924, a Odate, una cittadina sulle montagne del distretto di Akita, quando a pochi mesi il cucciolo fu adottato da un professore universitario di nome Hidesaburo Ueno.
Tra l'uomo e il cane si instaurò subito un forte legame di amicizia. Per recarsi al lavoro, l'insegnamte prendeva il treno nella stazione di Shibuya, a Tokio. Il suo fedele cane, Hachiko, lo accompagnava tutte le mattine. Poi, alle tre esatte del pomeriggio, il cane tornava alla Stazione ed attendeva pazientemente il ritorno del suo padrone. Infatti, finita la scuola, il professor Ueno prendeva il treno di ritorno sapendo che nella stazione avrebbe trovato ad aspettarlo il suo devoto amico e che l'avrebbe accompagnato fino a casa. Così fu per molto tempo. Un giorno, però, mentre era a scuola, il professore si sentì male. Colto da un infarto, morì. Era il 21 maggio del 1925. Ignaro della morte del suo padrone, alle ore 15:00 in punto, Hachiko entrò nella stazione, dove da lì a poco sarebbe dovuto arrivare il professore. Attese per ore, ma il suo amato padrone quel giorno non arrivò.
Per quasi dieci anni, in tutti i giorni che seguirono, e fino all'ultimo della sua vita, alle tre in punto di pomeriggio, il cane Hachiko ritornava nella Stazione dove rimaneva fino a sera, in attesa che arrivasse il suo padrone dal lavoro. Lui non poteva sapere che non avrebbe mai più rivisto il suo amico. Così, la brava gente del posto che conosceva la storia del cane e del professore, cominciò a portargli qualcosa da mangiare. La sua storia fece il giro del Paese, poi la voce arrivò nelle città vicine, fino a che la leggenda di Hachiko si sparse in tutto il Giappone. Ogni giorno arrivavano file di curiosi da tutte le parti dell'isola per vedere il cane che aspettava fiducioso l'arrivo del suo padrone.
Vecchio e sofferente, la sera dell'otto marzo 1934, Hachiko si spense serenamente mentre aspettava il ritorno del suo padrone nella Stazione di Shibuya. Toccati nell'animo da quella sua devozione al padrone mostrata in tutti quegli anni, la popolazione del posto gli eresse un monumento in bronzo a ricordo della sua fedeltà e l'abnegazione verso il suo proprietario. La sua storia fu tramandata da padre in figlio fino ai giorni nostri.
Ancora oggi, ogni anno, l'8 maggio, viene ricordata la fedeltà del vecchio cane Hachiko, con manifestazioni canine in ogni angolo del Giappone.
Tra l'uomo e il cane si instaurò subito un forte legame di amicizia. Per recarsi al lavoro, l'insegnamte prendeva il treno nella stazione di Shibuya, a Tokio. Il suo fedele cane, Hachiko, lo accompagnava tutte le mattine. Poi, alle tre esatte del pomeriggio, il cane tornava alla Stazione ed attendeva pazientemente il ritorno del suo padrone. Infatti, finita la scuola, il professor Ueno prendeva il treno di ritorno sapendo che nella stazione avrebbe trovato ad aspettarlo il suo devoto amico e che l'avrebbe accompagnato fino a casa. Così fu per molto tempo. Un giorno, però, mentre era a scuola, il professore si sentì male. Colto da un infarto, morì. Era il 21 maggio del 1925. Ignaro della morte del suo padrone, alle ore 15:00 in punto, Hachiko entrò nella stazione, dove da lì a poco sarebbe dovuto arrivare il professore. Attese per ore, ma il suo amato padrone quel giorno non arrivò.
Per quasi dieci anni, in tutti i giorni che seguirono, e fino all'ultimo della sua vita, alle tre in punto di pomeriggio, il cane Hachiko ritornava nella Stazione dove rimaneva fino a sera, in attesa che arrivasse il suo padrone dal lavoro. Lui non poteva sapere che non avrebbe mai più rivisto il suo amico. Così, la brava gente del posto che conosceva la storia del cane e del professore, cominciò a portargli qualcosa da mangiare. La sua storia fece il giro del Paese, poi la voce arrivò nelle città vicine, fino a che la leggenda di Hachiko si sparse in tutto il Giappone. Ogni giorno arrivavano file di curiosi da tutte le parti dell'isola per vedere il cane che aspettava fiducioso l'arrivo del suo padrone.
Vecchio e sofferente, la sera dell'otto marzo 1934, Hachiko si spense serenamente mentre aspettava il ritorno del suo padrone nella Stazione di Shibuya. Toccati nell'animo da quella sua devozione al padrone mostrata in tutti quegli anni, la popolazione del posto gli eresse un monumento in bronzo a ricordo della sua fedeltà e l'abnegazione verso il suo proprietario. La sua storia fu tramandata da padre in figlio fino ai giorni nostri.
Ancora oggi, ogni anno, l'8 maggio, viene ricordata la fedeltà del vecchio cane Hachiko, con manifestazioni canine in ogni angolo del Giappone.