Morale della favola: L'uomo è insaziabile. Non è mai pago di quello che ha e brama per ciò che non possiede.
![[feature] Giunone, Venere e la gallina ruspante (Fedro)](https://2.bp.blogspot.com/-OAaVSJuWkJM/VghvKs_x95I/AAAAAAAAAyI/b96zMyXrm6w/s320/Olimpo.jpg)
Giunone, Venere e la gallina ruspante
Fedro
C'era una volta l'Olimpo, un monte sul quale ci stava un continuo via vai di dei.Un giorno Giunone si mise a vantare delle sue doti di fedeltà al marito, e Venere, che quel dì non aveva nessuna voglia di litigare con la Regina, afferrò al volo l'occasione per prenderla in giro. Dopo che l'ebbe assecondata, esprimendo parole di compiacimento per le sue alte qualità morali, si mise a dire che nessun'altra donna era pari a lei. Per dimostrare che le altre donne non erano caste quanto Giunone, Venere raccontò di quando aveva rivolto alcune domande ad una gallina.
"Ascolta - aveva chiesto la Dea dell'amore alla gallina - puoi per favore dirmi di quanto cibo hai bisogno per rimanere soddisfatta?" La gallina rispose: "Qualunque razione mi darai per me sarà sufficiente, basta però che mi sia concesso di poter raspare con le zampe la terra." Allora Venere ribadì: "Pensi che un moggio intero di grano sarebbe sufficiente per non farti più razzolare?" Ma ebbe la stessa risposta: "Qualsiasi misura vorrai darmi per me sarà sufficiente, ma per favore concedimi di ruspare." Insomma! - Esclamò Venere - cosa vuoi per rinunciare completamente a razzolare?" A quel punto finalmente la gallina confessò la sua innata debolezza e ammise che se anche avesse avuto a disposizione l'intera stalla piena di grano, essa avrebbe continuato a razzolare.
Fedro racconta che Giunone rise divertita al racconto di Venere, poiché aveva inteso il doppio senso che faceva riferimento alle donne mai sazie d'amore.