Quante volte, vedendo il nostro cane o gatto ammalarsi e morire sotto i nostri occhi, in lacrime, abbiamo desiderato che l'amico dei nostri giochi potesse vivere a lungo almeno quanto noi?
![[feature] Perché cani e gatti vivono meno degli umani?](https://3.bp.blogspot.com/-BFn9gUlzQDc/WlYNkj4hGTI/AAAAAAAAHOU/VZcyMOne7nMrxnmSeTRWex7Cu6Qpn7vhQCLcBGAs/s1600/cani_gatti.jpg)
In generale si sa che più piccoli sono gli animali, più veloce è il loro metabolismo. Questo vuol dire che i cani e i gatti hanno una più elevata temperatura corporea, così come anche il battito cardiaco, che ha una frequenza maggiore rispetto all'uomo. Sono perciò più rapidi nel respirare, ma anche nell'invecchiare. Tanto per fare un esempio, un topolino vive al massimo un anno, mentre il ratto può arrivare fino a tre. L'età media del cavallo è di 25-30 anni, quella dell'elefante si aggira sui 70.
Considerando che la vita media dei cani e dei gatti si aggira intorno ai 10-15 anni, è evidente che tutto ciò che riguarda la loro crescita e lo sviluppo, avviene in modo accelerato rispetto all'uomo, a partire dalla nascita, con la crescita dei denti. I cuccioli di cani, e i gattini appena nati, non hanno denti, ma dopo appena 40 giorni gli sono spuntati tutti i denti da latte, che cambiano con quelli da adulti al massimo entro sei mesi. Velocissimi a confronto dei nostri bambini, che solo per veder spuntare il primo dentino occorrono dai 4 agli 8 mesi.
È chiaro che questa crescita accelerata significa che il fisico e gli organi dei cani e dei gatti svolgono un'enorme quantità di lavoro, che di fatto sollecita il processo d'invecchiamento. Considerando che gli sviluppi coinvolti nella vita di tutti i giorni richiedono un numero maggiore di risorse, significa che i nostri amici a quattro zampe bruciano più calorie rispetto a noi, e, quindi, il loro corpo si usura molto più velocemente.
In ogni caso, la scienza ha davanti a sé ancora un lungo viaggio da percorrere e paesaggi sconosciuti da esplorare. Noi possiamo solo azzardare delle ipotesi, dal momento che nessuno conosce veramente i tanti perché della vita terrena.