Morale della favola: Tra i due litiganti il terzo gode, cioé: comunque vadano le cose, in tribunale è sempre l'avvocato colui che vince tra gli antagonisti.
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I due pellegrini e l'ostrica
La Fontaine
Non sempre chi divide riceve la parte peggiore e lo scrittore e poeta fancese Jean La Fontaine ce lo fa capire con questa sua favola.C'erano una volta due pellegrini che camminavano su un litorale quando a un certo punto, da lontano, scorsero un'ostrica che le onde del mare avevano vomitato sulla sabbia oltre la battigia. Con gli occhi già se ne saziavano e col dito della mano la indicavano, ma ognuno di loro usò la lingua per avocarne il diritto della proprietà.
Ne nacque così un'accesa controversia e dalle parole passarono ai fatti. Ognuno spingeva l'altro per impedire che raccogliesse il prelibato frutto di mare, finché, stanchi, cercarono di arrivare ad un accordo comune: "chi l'ha visto per prima la mangerà", disse uno di loro e l'altro, di rimando: "allora la prendo io che ho la vista buona grazie a Dio!" Ma il primo si oppose affermando che anch'egli ci vedeva molto bene e che era stato il primo ad adocchiare l'ostrica. "Beh! - Esclamò l'altro - se tu l'hai vista, io già prima l'avevo odorata".
Mentre la questione andava avanti senza che si addivenisse ad una conclusione, richiamato da tanta cagnara si avvicinò un avvocato che si offrì di fare da giudice. I due viandanti spiegarono il fatto e ognuno con un'appassionata arringa addusse le proprie rivendicazioni. Con fare compassato il giudice prese l'ostrica, l'aprì e la inghiottì, poi, divisa in due, porse una conchiglia vuota ad ogni contendente e disse: "Prendete, la Corte ha deciso che ognuno di voi abbia parte uguale. Adesso potete continuare il vostro viaggio".