Il regalo migliore che qualcuno possa farci è spingerci a fare qualcosa di ancora più grande di quanto già fatto.
![[feature] Qualcosa di ancora più grande](https://1.bp.blogspot.com/-XQwNFxUPJNA/XNSn07jAD6I/AAAAAAAAD_U/uu1mG_l15S4X4Qdl3ixb6SftzA_hENk7wCLcBGAs/s1600/Cristo_morto.jpg)
Mantegna divenne un pittore di grande talento sotto la direzione dello "Squarcione", suo maestro e padre adottivo, che gli aveva predetto che un giorno avrebbe dato vita a grandi opere d'arte.
Il giovane Andrea aveva studiato molto e lavorato duramente, fino a quando un giorno dipinse il suo primo capolavoro. La gente accorreva a frotte per ammirarlo e ognuno rimaneva estasiato per come l'artista era riuscito a catturare la luce e i colori, ma soprattutto la bellezza. Tutti erano concordi nel dire che si trattava di un'opera d'arte eccezionale.
Lo stesso Mantegna era rimasto così affascinato dal suo dipinto che passava tutto il giorno a guardarlo. Una mattina si alzò e come al solito andò in bottega per contemplare il suo lavoro. Rimase sconvolto nel trovarlo imbrattato di vernice. Infuriato, corse dal suo maestro a dirgli che qualcuno gli aveva rovinato la tela.
Rimase sorpreso quando il maestro gli disse che era stato proprio lui ad aver rovinato volutamente il dipinto. "Perché mi hai fatto una cosa così terribile?" Chiese Mantegna.
"L'ho fatto per il tuo bene", rispose lo Squarcione: "Quel dipinto stava rallentando i tuoi progressi. Mettiti di nuovo al lavoro e vedrai che riuscirai a fare di meglio, anzi, ti sfido a fare meglio."
Per settimane Mantegna si lamentò e brontolò. Infine seguì il consiglio del suo maestro e dipinse una tela raffigurante il "Cristo morto" (in copertina), che oggi è considerato uno dei dipinti più straordinari di tutti i tempi.
Il vecchio maestro aveva capito che il suo allievo poteva fare molto di più, bastava solo liberarlo e sarebbe andato oltre se stesso.