A 44 anni dalla morte di Pablo Neruda, un team di scienziati ipotizza che il poeta cileno non morì di cancro, ma che forse sarebbe stato avvelenato.
![[feature] Il mistero della morte di Neruda. Cui prodest?](https://1.bp.blogspot.com/-3LurE46b8lI/Wes7t_I5iTI/AAAAAAAAG6Q/LCfzNd42d5cygC5Ts3hgySfN6_QHuXckACLcBGAs/s1600/pablo_neruda.jpg)
Ad uccidere il famoso poeta, diplomatico e uomo politico cileno, non sarebbe stata la sua malattia terminale, che lo stava consumando, ma, secondo un gruppo esperti, incaricati da un Tribunale cileno, la causa della sua morte non avrebbe nulla a che vedere con quanto riportato ufficialmente sul suo certificato di morte.
Verosimilmente, il Premio Nobel per la Letteratura, morì di cachessia, ossia, per complicazioni dovute alla perdita eccessiva di peso a causa del tumore alla prostata, in una stanza della clinica "Santa María", nella capitale cilena, 12 giorni dopo il colpo di stato che conferì al generale Augusto Pinochet (25 novembre 1915 - 10 dicembre 2006), il ruolo di dittatore.
Tuttavia, questi specialisti, provenienti da tutto il mondo, dal Canada, dallo stesso Cile, dalla Danimarca, dalla Spagna e dagli Stati Uniti, ammettono di non essere riusciti a determinare quali siano state le cause effettive che portò alla morte il signor Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto (nome all'anagrafe di Pablo Neruda).
C'è da dire che in seguito a una richiesta della famiglia, il cadavere di Neruda fu già esumato nel 2013, sempre nella ipotesi di individuare una diversa origine del decesso. Quei test non mostrarono agenti tossici, né veleni assorbiti dal suo corpo.
A questo punto, la domanda viene spontanea: Cui prodest? A chi giova tutto ciò?