Associazione di animalisti francesi boicottano le aziende di manifattura tessili italiane accusandole di utilizzare la lana di pecore cilene sottoposte ad abusi.
![[feature] Peta francese boicotta la lana italiana - Video](https://4.bp.blogspot.com/-bABs4Lpstc8/V7CRAwU7VQI/AAAAAAAAEu4/YpNCUmzxKyot_21mOH-CzW6R8rYx_fS1ACLcB/s320/pecore.jpg)
In questo filmato, di cui si sconsiglia la visione alle persone molto sensibili, si possono vedere alcuni uomini mentre separano gli agnelli dalle loro madri per essere poi tosati tra strazianti belati. Con indicibile crudeltà le pecore vengono mutilate, uccise e scuoiate mentre sono ancora vive.
Più che tosati, questi poveri ovini vengono praticamente scorticati vivi. Dopo aver selezionato le pecore dalla lana pregiata, queste vengono trasportate in un capannone e prima di essere tosate viene loro tagliata "a crudo" la coda, quindi, una volta messe in condizione di non potersi muovere, le pecore vengono pungolate con un coltello e lasciate a morire dissanguate mentre una tosatrice elettrica provvede a tagliare il loro vello.
Ma perché, nel menzionare le nostre aziende di manifattura tessile, gli animalisti di questa associazione francese gridano ai quattro venti di boicottare i prodotti di italiani?
Chapeau (tanto di cappello) per i nostri cugini d'oltralpe per aver individuato e segnalato questa azienda cilena in cui si commettono delle vere sevizie sulle pecore, ma non vorrei che queste persone utilizzassero gli abusi sugli animali per poi deragliare l'argomento e scadere nel razzismo come in un frustrato stigma mentale. Spesso, anche in queste associazioni c'è in giro gente ignorante, impregnate di pregiudizi e fanatismo ridicolo.